Benevento: Pon i giovani “sognano” uno spazio tutto loro

Un quartiere “dormitorio”, case popolari, tanto degrado e pochi servizi. E’ lì che gli studenti delle scuole di Benevento hanno immaginato la nascita di un luogo di convivenza civile, di uno spazio polifunzionale destinato ai giovani. Un sogno che diventerà realtà grazie alla partecipazione dei ragazzi al Programma Operativo Nazionale Sicurezza per lo Sviluppo – Obiettivo Convergenza 2007-2013 che si propone di migliorare le condizioni di sicurezza nelle regioni Obiettivo Convergenza: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Del Programma, cofinanziato dall’Unione Europea, è titolare  il Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza.Il progetto, che gli studenti hanno chiamato “Incontriamoci”, ha preso le mosse dai dati crescenti sulla criminalità e sulla disoccupazione che nella provincia raggiunge l’11,1%. Dall’altro lato, è stata evidenziata la mancanza di strutture dedicate ai ragazzi, capaci di offrire attività sociali e ricreative attraverso le quali scongiurare il rischio di un loro coinvolgimento in comportamenti di devianza o criminali. Infatti la proposta delle scuole sannite rientra nell’obiettivo 2.8 del Pon Sicurezza, quello che vuole “Diffondere la cultura della legalità”.Nello stabile, che verrà ristrutturato grazie al finanziamento di 100mila euro, troveranno spazio incontri e dibattiti sul tema della sicurezza e della legalità, concerti, laboratori di musica, fotografia, danza e ricamo. E saranno gli stessi giovani utenti a programmare e organizzare le attività del centro, sotto la guida di adulti competenti, scegliendo i linguaggi che più amano. Le scuole di Benevento che hanno partecipato al progetto “La legalità è partecipazione: I giovani del sud incontrano il PON Sicurezza” sono quattro: il Liceo Artistico, l’Istituto Superiore “G.Galilei – Vetrone”, l’Istituto Tecnico Industriale “ Lucarelli”  e l’Istituto Superiore “ G.Alberti”. I ragazzi hanno vissuto, come sottolinea il professor Gianni Popoli che li ha guidati in questa avventura, “un’esperienza indimenticabile, viva, concreta, capace di lasciare il segno,di far pensare e anche sognare. Gli studenti hanno fatto del progetto una loro creatura, la voglia di vederlo realizzato è fortissima”.