Eboli: Cariello, la fascia costiera un patrimonio da difendere

Non possiamo che appoggiare la protesta dei gestori degli stabilimenti balneari raggiunti, nei giorni scorsi, da un sequestro preventivo operato dalla Guardia Forestale di FoceSele. Scontato che la legge debba fare il suo corso, che le responsabilità dei privati vadano chiarite in merito alla vicenda. Tuttavia non può essere messo in dubbio lo sconforto e l’amarezza di chi ha investito decine di migliaia di euro con l’intento, prima ancora del guadagno, di rivalutare, far rivivere e creare un servizio di qualità in una zona dimenticata per troppo tempo. Imprenditori grandi e piccoli che non potevano né dovevano essere a conoscenza a tutti i costi dell’iter che una concessione deve percorrere per avere valore. Non potevano sostituirsi all’ente pubblico, al Comune di Eboli che invece doveva conoscere ogni passaggio burocratico necessario perché l’operazione andasse a buon fine. Siamo tutt’altro che sorpresi di fronte all’ennesima prova di superficialità dei nostri amministratori. Già con la tentata concessione della pineta (un’operazione da 500mila euro che salvò un bilancio di previsione per poi rivelarsi impraticabile) avevamo potuto notare l’approssimazione di chi non conosce il proprio territorio e non sapeva che su quell’area insistono usi civici in favore del Comune di Battipaglia. Oggi ci troviamo di fronte all’ennesima pessima figura. Almeno quattro stabilimenti sono costretti a chiudere perché il Comune, gli amministratori in primis, hanno dimenticato il passaggio propedeutico e vincolante del parere regionale, in quanto trattasi di zone ricadenti nel S.I.C. (Sito di Interesse Comunitario). Viene da pensare che la fretta di accaparrarsi il consenso, di apparire belli, ha portato i nostri amministratori ad un passo falso dalle possibili conseguenze disastrose. Al Comune spettava controllare che tutti i documenti fossero a posto. Al Comune spettava garantire agli imprenditori la regolarità della pratica. Al Comune toccava attendere il parere regionale e solo allora dare il via libera al posizionamento degli stabilimenti. Quell’attesa avrebbe evitato che buona parte della nostra fascia costiera tornasse sotto l’ombra del sequestro e si impigliasse di nuovo nelle maglie di una giustizia dai tempi a tutti noti. Siamo punto è a capo. Siamo di fronte ad un nuovo capitolo che vorrà dire spreco di danaro pubblico in contenziosi che si preannunciano infiniti e che, dalle dichiarazioni apparse sulla stampa, vedranno gli imprenditori citare l’ente per il mancato guadagno subito. All’amministrazione Melchionda (e al sindaco che oggi protesta fingendosi vittima delle circostanze) diciamo che un po’ di lungimiranza non farebbe male. Un po’ di attenzione per le norme sarebbe auspicabile; un po’ di interesse per il territorio e per quanto su di esso si consuma dovrebbe essere il primo pensiero. Ai gestori garantisco la mia vicinanza ed un impegno che andrà oltre i colori politici, interessato esclusivamente al rilancio della nostra fascia costiera, cosa possibile solo con l’unione di tutte le forze in campo a tutela del nostro patrimonio e di chi investe sul nostro territorio. In tal senso mi farò carico di aprire un dialogo con l’assessore regionale Giovanni Romano affinchè la vicenda venga analizzata nel dettaglio per elaborare una soluzione immediata.

Massimo Cariello

Consigliere Provincia di Salerno

Consigliere Comune di Eboli

Un pensiero su “Eboli: Cariello, la fascia costiera un patrimonio da difendere

  1. Ma dai, ma dai, ma dai!!!!! Senza ritegno, alla ricerca di un facile consenso: “garantisco”, “mi farò carico”, “sarebbe auspicabile” … In pefetto politichese Cariello si offre come paladino, come tutore di questa o quella categoria. Dai disoccupati, agli inoccupati, ai sottoccupati, ai preocupati. Oggi è il turno dei gestori degli stabilimenti balneari. Domani, chissà. Si accettano prenotazioni.

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