L’angolo delle storie: Passotto, il passerotto triste

Padre Oliviero Ferro

Si era svegliato presto quel mattino. Si guardò intorno e vide che era solo. I suoi genitori se ne erano volati via. Una lacrima, poi un’altra, scesero dai suoi occhi. Si chiedeva perché, che cosa avesse fatto di male per restare solo. Il sole si stava alzando pigramente dal suo letto. Vide Passotto e gli chiese perché stesse piangendo. Lui gli aprì il suo cuore. Il sole lo riempì dei suoi raggi per riscaldarlo, per farlo star bene. Poi dolcemente gli parlò: “Io che sto qui in alto, vedo dappertutto e conosco tante cose. Non ti preoccupare. Ti aiuterò a trovarli. Ora preparati. Devi fare un lungo viaggio. Tra i miei raggi, qualcuno ti accompagnerà. Coraggio, non sei solo”. Passotto si asciugò le lacrime con l’aletta destra. Si guardò intorno. Non voleva lasciare il suo nido. Lì aveva vissuto tutta la sua vita. Ma bisognava partire, se voleva ritrovare papà e mamma. Preparò uno zainetto con le sue poche cose e si lasciò andare sui raggi del sole. L’avventura era incominciata. Subito gli apparve il grande lago. Il sole sembrava uscire dal fondo. Era uno spettacolo meraviglioso, un grande quadro dipinto dal più grande pittore dell’universo. Gli altri uccelli, vedendolo volare in quel modo strano, si chiedevano come facesse. E lui tutto felice, diceva:”Io volo sui raggi del sole. Volete farmi compagnia?”. Qualcuno dei più giovani si avvicinò e insieme, su e giù per il cielo, volavano allegri. Ogni tanto si fermavano sulle piante di mango. Allora si chiacchierava di tante cose. Ma Passotto rimaneva un po’ in disparte. Pensava al suo viaggio. Ormai era sera. I raggi del sole lo salutarono. Anche loro dovevano rientrare a casa. Passotto si fermò su una grande pianta di mango. C’era un profumo intenso. Voleva mangiare un pochino di questi frutti deliziosi. Quando, sopra di lui, vide arrivare la luna accompagnata dalle bellissime stelle. Lei si accorse di Passotto e gli chiese perché fosse solo e triste. Lui le raccontò la sua storia. La luna fu molto colpita dalle sue parole e gli promise di aiutarlo. Passotto si addormentò. Era stanco. Quando una stellina gli si avvicinò e gli disse:”Sveglia. La luna ci ha detto di accompagnarti per il tuo viaggio. Aggrappati alle nostre code, così andremo più veloci”. E in un attimo la stellina splendette,  insieme alle sue sorelle, nel cielo. Passotto volava  e volava. Era tutto eccitato. Sotto di lui, i pescatori avevano acceso le loro lampade e gettato le reti. Piano piano, i pesci, attirati dalla luce, si lasciavano prendere. Ma Passotto guardava avanti. Qualche goccia di pioggia lo bagnava, mentre attraversava le nuvole. Un viaggio bellissimo. Finchè arrivarono vicino a un villaggio di pescatori. La stellina gli disse che lo dovevano lasciare perché ormai il sole stava per svegliarsi ed era il loro turno di andare a dormire. Passotto atterrò su un casco di banane. E si addormentò. Dopo un po’ di tempo, sentì un brusio, tante persone che parlavano. Erano i pescatori che, dopo una lunga notte di pesca tornavano a riva, sulla spiaggia. Tutti volevano vedere cosa avevano pescato. Vide anche tanti uccelli che si avvicinavano alle piroghe. Ma due lo colpirono in modo particolare. Ma sì,  erano i suoi genitori. La voce gli si fermò in gola. Poi, con più coraggio gridò:”Papà,mamma”. I due si voltarono, lo riconobbero e gli volarono incontro. Si buttarono gli uni nelle ali dell’altro. Passotto non sapeva più cosa dire,anche se voleva dire tante cose. Papà e mamma gli spiegarono cosa era successo. Quel giorno dovettero fuggire perché una grande aquila era venuta in caccia. Lo avevano nascosto bene, però furono costretti a volare via. Ora, si dissero, non ci lasceremo più. In tutto quel trambusto, qualcuno si era accorto di quel che era successo. Il capo del villaggio  radunò tutti sulla spiaggia e disse:”Una famiglia si è riunita. Questa sera faremo una grande festa. Preparatevi”.Era ormai sera. Tutto il villaggio si riunì sulla spiaggia. Anche il sole era là. Non voleva andare a dormire. Passotto e i suoi genitori erano gli invitati d’onore. La luna e le stelle si presentarono con gli abiti più belli. D’un tratto, da dietro le capanne sbucò un complessino di gatti e topi che cominciarono a suonare e tutti si misero a danzare. Nell’acqua i pesci erano usciti e anche loro danzavano, sotto la guida di Cocco(drillo) e Ippo(potamo). Una grande festa,non c’è che dire. Passotto piano piano chiuse gli occhi e si rifugiò nelle ali di mamma. E continuò a sognare…