Teatro al Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana

 Domenica 23 maggio 2010, alle ore 20.00, continuano gli appuntamenti culturali della manifestazione “SalernoPorteAperte2010” al Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana. Nel sito gestito dalla Soprintendenza BAP di Salerno e Avellino diretta dall’architetto Giuseppe Zampino, in via Mercanti, a Salerno, sarà di scena il gruppo teatrale Kalokagathoi con la rappresentazione “Sottoterra”. Il Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana si trova nel centro storico ed è visitabile tutti i giorni, tranne il lunedì. L’ingresso è gratuito. E’ un museo senza barriere destinato anche al pubblico delle persone disabili, nell’ambito del progetto Cassio predisposto dal Mibac. Il Museo Virtuale nasce dalla trasformazione e dall’ampliamento del Museo Didattico della Scuola Medica Salernitana, realizzato nel 1993 dalla Soprintendenza. Nel museo virtuale rivivono, in un racconto coinvolgente e interattivo, essenziale ma rigoroso i temi e i protagonisti di quella gloriosa pagina che, negli anni immediatamente seguenti al Mille, vide Salerno al centro del rinascimento scientifico dell’Occidente. Snodo importante di traffici culturali e commerciali, Salerno, capitale longobarda ben radicata nella cultura classica, raggiunse nell’elaborazione scientifica espressioni di libertà e di apertura culturale di respiro internazionale. Qui, attraverso lo studio delle fonti autorevoli della medicina classica e di quella araba e attraverso l’attività medica praticata ed insegnata da monaci e da laici, si definì quel sapere scientifico che poneva al centro della filosofia l’uomo con la sua salute, le sue regole e la sua armonia con la natura. La tradizione medica salernitana trae appunto la sua origine dal sincretismo culturale che caratterizzò il Mezzogiorno d’Italia durante il Medioevo e che costituisce anche nel museo l’avvio della narrazione: la ricostruzione stereoscopica della cappella palatina di S. Pietro a Corte, fulcro della città a partire dall’ VIII secolo, quando fu costruita da Arechi II nel suo palazzo principesco. Il teatro virtuale, attraverso una sceneggiatura specificamente ideata, ne sottolinea la centralità, mentre rappresenta simbolicamente l’incontro di due mondi lontani. Un’attenta ricerca tra preziosi codici medioevali, conservati nelle più importanti biblioteche italiane ed europee, ha fornito il ricchissimo corredo iconografico della narrazione che si snoda, piana e fruibile, tra spettacolarizzazioni e miniature animate