Salerno: cementificato un altro pezzo di storia, il Torneo di Santa Teresa

Da semplice torneo amatoriale, nato grazie all’inventiva di un gruppo di amici del centro storico che organizzarono per la prima volta una partita di calcio in spiaggia nei lontani anni ’50, quello di Santa Teresa si appresta a diventare un vero e proprio evento trainante dell’immagine di Salerno in tutto il territorio regionale. E sicuramente già rappresenta un simbolo dell’estate salernitana, un appuntamento al quale nessuno, né calciatori né spettatori, sa più rinunciare quando le giornate si allungano e il sole inizia a farsi sentire”… grosso modo scrivevano così i mezzi d’informazione salernitani  lo scorso mese di luglio. Dieci mesi dopo, maggio 2009, la spiaggia di Santa Teresa non esiste più, così come il suo storico Torneo di calcio e calci a piedi nudi. Dieci mesi dopo la furia cementizia di Piazza della Libertà ha azzerato tutto come si vede dalle foto pubblicate sull’infoblog www.NoveladiSalerno.it, cancellando, dopo i Platani, un altro pezzo di storia di Salerno, un pezzo di storia popolare e popolana.  Il Torneo di Santa Teresa quest’estate non ci sarà, dopo che per decenni per i salernitani è stato come il Palio per gli abitanti di Siena.  Intere famiglie provenienti da ogni quartiere della città e centinaia di curiosi hanno negli anni affollato i gradoni sulla spiaggia per assistere ad uno spettacolo vero, appassionato, molto  sentito in una città che vive di pane e pallone(Guarda il Video). Il 2010 non sarà ricordato solo per l’umiliante retrocessione della Salernitana in C, ma anche per la scomparsa del secondo sport più amato dai salernitani: il calcio a piedi nudi giù a Santa Teresa! E lì dove una volta c’era il rettangolo di gioco del Torneo di Santa Teresa, lì dove  ragazzi sudati e sporchi di sabbia correvano dietro a una palla dai mille rimbalzi, ad infiammare con le loro acrobazie gli spettatori in costume e “chianielli”, lì dove alla fine si festeggiava  tutti insieme con un bel bagno a mare, lì il Comune realizzerà un sottopiazza con negozi per lo shopping a mare, per alleviare i torridi pomeriggi estivi dei ricconi che abiteranno nel Crescent, manco fossimo a Los Angeles o Miami. “Non ci resta che piangere” direbbero Troisi e Benigni.

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