Salerno: III ediz. Arti di Maggio “le nuances di un secolo dinamico”

Vi è una cosa che nella storia non muta mai, ed è il cambiamento stesso. Ciò che si modifica da un’età alla successiva costituisce il ritmo, la velocità relativa del cambiamento. Alcuni periodi sono relativamente stabili:la forza della tradizione è abbastanza forte per far fronte ai nuovi modi di pensare che stanno combattendo per nascere. In altri, la società è in moto: nel lasso di tempo di una singola vita hanno luogo modificazioni che, in un’età precedente, avrebbero occupato molte generazioni. Come risultato, si aprono nuovi orizzonti con una rapidità da mozzare il fiato. La nostra, il terzo millennio, del quale abbiamo già traversato il primo decennio, è un’era di questo tipo: la velocità del mutamento è stata accelerata in maniera enorme, la vita ci chiede di continuo segnali di sincronizzazione, se non vogliamo essere lasciati indietro.Antonello Mercurio, direttore artistico dell’Associazione Seventh Degree dell’Università di Salerno, presieduta da Liberato Marzullo, ha dedicato la terza edizione di Arti di Maggio, una rassegna fortemente voluta e sostenuta dal Comune di Salerno – Assessorato Beni Culturali e Portualità Turistica – in collaborazione con il Ministero Beni Culturali e le Soprintendenze per i B.A.P. e B.S.A.E. di Salerno e Avellino e il Conservatorio Statale di Musica “G. Martucci”, al secolo dinamico per eccellenza il Novecento, durante il quale le forze del cambiamento sono divenute così potenti che un po’ tutti i linguaggi son sembrati aver rotto completamente con la tradizione. Antonello Mercurio ha scelto la parola francese nuances, un termine squisitamente musicale, legato all’idea che abbiamo delle escursioni dinamiche, alla bellezza e alle sfumature del colore del suono, un termine caro alla pittura, alla parola, al teatro, per sintetizzare il cartellone, unitamente a Centro Novecento, che rappresenta unicamente il nostro punto d’osservazione, un invito a direzionare il nostro sguardo sul moderno e l’antico che, come scriveva Ferruccio Busoni, sono sempre esistiti. Musica, arte,  poesia, animeranno, con ben ventisette eventi dal 12 al 30 maggio, il nostro centro storico, con i suoi larghetti, i suoi vicoli, piazze, palazzi, cortili, che rispecchiano i vasi sanguigni di una vita nascosta. Ieri mattina nella sala Giunta di palazzo di  Città, ospiti dell’Assessore Beni Culturali e Portualità Turistica Enzo Maraio, alla presenza di Maria Giovanna Sessa, coordinatrice della Notte dei Musei, della responsabile del Museo Diocesano Rosanna Romano, nonché di Luciano Mauro, curatore del Giardino della Minerva, di Roberto Maggio, presidente dell’Associazione Laeti Cantores e di Eugenio Ottieri del Progetto Sonora, la squadra organizzatrice di Arti di maggio ovvero il presidente della Seventh Degree, Liberato Marzullo, il direttore artistico Antonello Mercurio, unitamente al curatore della mostra Antonello Tolve e della performance di reading Alfonso Amendola, hanno presentato il ricchissimo cartellone che ci accompagnerà alla scoperta della Salerno “vecchia” sino al 30 maggio. “E’ un centro storico che vive, dinamico, finalmente senza porte – ha principiato Enzo Maraio – quello che sarà vissuto in queste due settimane di eventi. Una Salerno interessante e per tutti i gusti su cui diverse agenzie di viaggio hanno già puntato e investito in pacchetti turistici proprio dedicati a questo evento”. “E’ sempre un impegno gravoso – ha continuato Liberato Marzullo – l’organizzazione di questi eventi, che prevede giorni davvero concitati con sei sette eventi nello spazio di quattro ore. Una parola devo spenderla per il MICU che il prossimo anno sarà davvero internazionale, e che porrà la città di Salerno quale pilota delle attività extracurriculari d’ateneo. “La Notte dei Musei, prevista per il 15 maggio – ha annunciato la dr.ssa Maria Giovanna Sessa  – ri-donerà al pubblico due splendide sale del Museo Diocesano la sala degli Avori e quella dei Crocifissi contenente le mitiche croci che incantarono il mago Barliario e Roberto il Guiscardo, di qui sino a fine anno le sale saranno man mano aperte a cominciare da quelle medioevali sino a quelle dedicate alle nuove acquisizioni settecentesche”.La serata inaugurale è stata affidata alla musica elettronica, nata propria dalla ricerca novecentesca sul timbro e dalla nuova visione della materia sonora. Il 12 e il 13 maggio il Giardino della Minerva dalle 20,30 ospiterà il progetto “Terra delle Risonanze” curato da Silvia Lanzalone, docente di musica elettronica presso il conservatorio G. Martucci di Salerno e Luciano Mauro, una produzione del Conservatorio di Salerno nato dalla collaborazione con il Linnétradgarden dell’Uppsala Universitet, l’Istituto Italiano di Cultura Carlo Maurilio Lerici di Stoccolma, la Federazione Cemat  e l’Associazione Nuova Consonanza di Roma. Un incontro tra l’elettronica e la culla della medicina, di matrice greca, che grandi poteri attribuiva alla musica, con due installazioni d’arte elettroacustica e di un concerto di musica elettronica, con ascolti  di opere di Nottoli, Di Scipio, Karlsson, Lupone, una pagina per quartetto di sax di Silvia Lanzalone “Punti di fuga” e di produzioni dei primi allievi della classe di musica elettronica di Salerno, D’Alterio, Orrico, Palladino, Vitaliano. Il 15 maggio verrà vissuta un’intera serata di musica in ben sei location: al Museo della Scuola Medica Salernitana alle ore 19, sarà di scena l’ensemble di voci e pianoforte curato da Filippo Morace e Rosalba Vestini “Napoli Suoni e Colori”, nel Cortile di palazzo Pinto, alla stessa ora l’Iris Quartet,  un quartetto “rosa” di sassofoni, mentre a largo Cassavecchia sarà di scena una formazione di tube. Piazza Portanova alle 20 ospiterà il gruppo di percussioni del M° Paolo Cimmino, con al pianoforte Luca Pappalardo, mentre alle ore 21, ci si sposterà al Tempio di Pomona per ascoltare il Martucci’s Open Ensemble di Salvatore Tranchini e un’ora dopo al Museo Diocesano per l’Ensemble Caffè concerto, prima di chiudere presso la Chiesa dell’Addolorata alle ore 23,30 con Musical in Jeans, un progetto di Marilena Laurenza con Antonio Anastasio al pianoforte e Alfonso Ciccone e Giovanni Iannone alle percussioni. Notte della musica che sarà replicata il 22, ma con l’inserimento del rècital del chitarrista Gigi Rufo presso il museo della Scuola medica Salernitana. L’orchestra del conservatorio, con ospite la tuba di Alexander Cerdà, inaugurerà la sezione Re-play Novecento martedì 18 alle 21,30 presso il complesso Monumentale di Santa Sofia, il giorno successivo sarà di scena il prestigioso Ensemble Dissonanzen, giovedì 20 performance pianistica di Kozo Kaneko. Il grande evento verrà vissuto sabato 22 alle ore 22 quando dinanzi al tempio di Pomona saranno di scena i Cluster, quintetto vocale a cappella, che esegue fusion jazz, impostosi al pubblico attraverso la trasmissione X Factor. Il programma proseguirà lunedì 24 presso la chiesa dell’Addolorata con il Trio Schroeder, mentre ben quattro saranno gli eventi speciali. Si inizierà il 22 presso il Convento di San Lorenzo con la collettiva curata da Antonello Tolve  Avventure Minime. Miocinesia nell’arte d’oggi, un omaggio a Gillo Dorfles, e alla sua intuizione che, risiede nei collassi della ragione o nei flussi dello sgrammaticato la rivincita di un potere magico e mitico centrale nella produzione artistica di ogni tempo. Il 27, nella chiesa dell’ Addolorata si svolgerà una serata dedicata al libro Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes, a cura di Alfonso Amendola e realizzato in collaborazione con Framedada, una performance a metà strada tra la conferenza, il video-evento, il concerto e il reading poetico. Il 29, invece, nella stessa location, Adria Mortari insieme a Francesco D’Errico, Leonardo Massa e Paolo Cimmino, daranno vita all’atteso concerto di mezzanotte. Chiusura affidata alla terza edizione del Meeting Internazionale dei Cori Universitari dal tema “Novecento e non solo” con ospiti gli University Singer dell’Università del Missouri (concerto organizzato in collaborazione con i Laeti Cantores), il Concentus Patavinus dell’ateneo di Padova, il coro dell’Università di Verona che si confronteranno con le formazioni salernitane, ospiti del MICU, dei Laeti Cantores, degli Ad Libitum e dell’Ensemble Vocale Principe Sanseverino, animando le chiese di San Giorgio, San Benedetto e dell’Addolorata dal 28 al 30 maggio.