San Gennaro rinnova la sua protezione
San Gennaro ha ripetuto il suo assenso al popolo partenopeo. Ieri, come consuetudine per il sabato che precede la prima domenica di maggio, il sangue del martire, alla presenza di centinaia di fedeli stretti in preghiera, liquefatto alle ore 20,15. Le due ampolle, agitate dal cardinale Crescenzio Sepe e poi offerte al bacio devozionalistico. Dal 1300 la pietas popolare legge il prodigio miracolistico del fenomeno. Grazie ad una donna che, al momento della decapitazione del martire, ne raccolse il sangue delle giuglari in due ampolle. Da allora San Gennaro non ha mai taciuto la sua protezione. Per ben tre volte all’anno, anche a settembre ed a dicembre, il fenomeno della liquefazione, attestante la speciale protezione verso i Napoletani. In rari casi il prodigio non s’è verificato: coincidentalmente ad eventi luttuosi. Da ciò la convinzione che l’assenso dello scioglimento sia legato a presagi funesti. Il fenomeno non si verifica sempre alla stessa ora: ieri, con ritardo lo sventolìo di fazzoletti bianchi ha irradiato la Basilica di Santa Chiara. E Sepe ha ancora ulteriormente stigmatizzato l’amore che il martire contina a mostrare per una città che tiene alto l’indice della devozione al suo “Gennarino”. Nel tempo, tra scetticismo e fede, il fenomeno del sangue continua a tingere non solo le ampolle, ma d’inspiegabile l’evento!