Codacons: Istat, redditi famiglie calo 2,8% nel 2009, peggio dal ’90

Consumatori sempre più poveri. E’ questo in sostanza il quadro che emerge dagli indicatori Istat.  Secondo i dati pubblicati,  nel 2009 il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti è diminuito del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre la spesa si è contratta dell’1,9%. Inoltre il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% su base annua. Dati preoccupanti che segnano un andamento negativo sia  per il reddito disponibile delle famiglie e sia per i profitti delle società non finanziarie. Il Codacons non può non farsi portavoce dei cittadini che rischieranno di questo passo di trovarsi costretti a ricorrere sempre di più al taglio del carrello della spesa e ad acquistare prodotti alimentari di qualità inferiore ricorrendo ai discount. Inoltre la Cia, (Confederazione italiana agricoltori), sulla base dei dati diffusi dall’Istat, ha evidenziato che i consumi a tavola “non decollano ma tracollano”. In diminuzione le vendite di pane, carne bovina ed olio d’oliva. Il Codacons chiede dunque un cambio di rotta, una nuova politica  di ripresa per il consumatore. Social card doppia da 80 euro al mese e per 4,6 milioni di famiglie; incentivi pari al 30% del costo dell’elettrodomestico, senza tetti, per tutti i tipi di elettrodomestici ed indipendentemente dalla classe energetica; riduzione Iva dei prodotti alimentari e del gas; possibilità di sospendere il pagamento del mutuo per tutti e per 18 mesi ; eliminazione degli “extra-costi’ dalle bollette elettriche; doppio prezzo (ingrosso e dettaglio); vendite sottocosto libere; orari liberi dei negozi ; definizione del “prezzo anomalo’; rafforzamento sanzioni Antitrust. Queste le venti proposte importanti sulle quali insiste il Codacons di fronte ad un’emergenza sociale. Il coordinamento a difesa dei consumatori rilancia il suo appello al Governo affinché applichi un’efficace politica fiscale per risollevare il nostro paese da  una situazione preoccupante peggio dagli anni ’90.