Vita di Missione: il coraggio delle proprie responsabilità

Padre Oliviero Ferro

L’uomo coraggioso non si contenta di essere forte con le parole. Si impegna personalmente quando ci sono dei problemi da risolvere e non ha paura di “metterci la faccia”. Spesso succede che si delega agli altri la soluzione dei problemi,dicendo che noi non possiamo fare niente. Nessuno si può tirare indietro. Ognuno deve fare qualcosa per migliorare il mondo. Quando facevamo le riunioni con i vari responsabili dei gruppi e delle comunità cristiane in Africa,qualcuno diceva che dovevano essere le persone importanti che dovevano trovare le soluzioni a tutti i problemi. Invece poi,parlando insieme, si arrivava a capire che ciascuno di noi può fare qualcosa. Come dice il proverbio “se ognuno scopa davanti a casa sua,tutto il villaggio sarà Pulito”. E’ quello che è successo al protagonista della nostra nuova storia. “Un uomo disse un giorno a sua moglie e ai suoi sei bambini:”Vado a caccia”. Se ne andò nella foresta con le sue armi e con un po’ di provviste. Dovete sapere che in quella foresta c’era un elefante straordinario che mangiava gli uomini tutti crudi e tutti interi. L’uomo,per sfortuna,lo incontrò a una curva del sentiero. Non ebbe il tempo di prendere la sua lancia e fu ingoiato. Il giorno dopo,sua moglie partì alla sua ricerca,incontrò l’elefante e fu ingoiata con il suo “pagne”(vestito) e le sue collane. Poi,uno dopo l’altro,i cinque primi figli presero la medesima strada. Non restò che l’ultimo. Egli aveva ereditato un capra,un coniglio e due anatre. Vendette il coniglio per comperare un coltello bell’affilato,sgozzò la capra e fece della sua pelle un tamburo,mangiò le due anatre per sentirsi più forte,poi entrò nella foresta. Dapprima, incontrò una vecchietta che cercava dei funghi. Lei ascoltò la sua storia e gli disse:”Suona per me il tuo tamburo!”. Lui rifiutò e continuò la sua strada. Incontrò un cacciatore che gli domandò:”Suonami il tamburo,perché voglio danzare”. Il ragazzo rispose:”Non è tempo di danzare. Ho delle cose più importanti da fare”. Alla fine,si trovò naso a naso con l’elefante che lo ingoio tutto in una volta. Hop. Eccolo nello stomaco dell’enorme bestia golosa. Prese il suo coltellaccio ben affilato,tagliò la pelle dell’animale da sinistra a destra,uscì per primo e dopo di lui, fece uscire suo padre,sua madre e i suoi cinque fratelli. Solo allora cominciò a battere il tamburo e tutta la famiglia si lasciò andare a danzare.