Futuro incerto per l’uomo della terra

Giuseppe Lembo

Che succede all’uomo della Terra? Il suo futuro è incerto; è per niente in buona salute. Entro la fine del secolo, dopo il picco di circa 8 miliardi di persone, per il 2010 la popolazione mondiale subirà un vero e proprio tracollo. Un andamento demografico del tutto fuori dall’attuale tendenza, interesserà la fine del XXI secolo; la popolazione della Terra, stando alle previsioni demografiche, toccherà la soglia minima di solo cinque miliardi di persone. Le cause sono da ricercare nell’invecchiamento e nel forte calo delle nascite anche in realtà del pianeta, oggi caratterizzate da un peso demografico in eccesso. Continuando di questo passo molti Paesi rischiano la desertificazione; le terre saranno sempre meno abitate, con conseguenze gravi anche per la stessa conservazione del suolo che, per evitare stravolgimenti, necessita della presenza dell’uomo, guardiano naturale dei territori. L’attuale fase della vita sulla Terra è ricca di contraddizioni, di incertezze, di profondi squilibri umani e sociali, di un egoistico accaparramento di ricchezze e beni, oltre ogni limite consentito. Tanto, provoca condizione diffuse di squilibrio e di incertezze, sia sul piano territoriale che sul piano antropico. La Terra di questo inizio del Terzo Millennio è gravemente ammalata; si tratta di un male grave e non facilmente guaribile. È ammalata di uomo;  è in sé un’esplosione pericolosa di mille contraddizioni, fonti di disagio e di malessere. L’uomo, in questi ultimi anni, tra l’altro, soprattutto nel mondo sviluppato, sta poco con i piedi per terra. Vive di apparenze, vive in una dimensione fortemente virtuale; rifiuta il rapporto umano, lo stare insieme, il dialogo e lo stesso linguaggio, abbandonandosi alla ricerca dell’altro, chattando, mettendosi virtualmente a contatto con gente che non conosce. Si tratta di un contatto freddo, senz’anima che porta a cancellare quello scambio di umanità che rappresenta la storia dell’uomo fino ad oggi; anche per il futuro, lo scambio di umanità, basato sul dialogo, sul confronto, non è un optional di cui si può fare a meno; si tratta di un’esigenza vitale dell’uomo, senza la quale è impossibile il cammino umano ed è assolutamente precluso al mondo pensare a regole condivise, per dare continuità alla vita dell’uomo sulla Terra.