Salerno: Questura, sorveglianza speciale per D’Angelo

Nei giorni scorsi, la Sezione Penale della Corte d’Appello di Salerno, accogliendo un ricorso della Procura, ha irrogato, su proposta del Questore, la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale della P.S. per tre anni, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, nei confronti di Carmelo D’Angelo, nato a Milano, residente a Centola (SA), di anni 50. Nello specifico, il Questore, richiamata la pericolosità sociale del D’Angelo, desunta dai pregiudizi a suo carico, in particolare, per spaccio di sostanze stupefacenti, ha formulato la proposta di Sorveglianza Speciale. Giova precisare che Carmelo D’Angelo, con precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti ed altri gravi reati contro il patrimonio e la persona, il 02/01/2007 fu destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare del GIP di Milano, perché, in concorso con altre persone, avrebbe importato dall’Olanda in Italia circa 5.100 (cinquemilacento) pasticche di ecstasy e 34,130 Kg di marijuana, sequestrati in provincia di Verona tempo addietro. Per tali reati il D’Angelo fu condannato a 4 anni di reclusione. La proposte di Sorveglianza Speciale della P.S., predisposte dalla Sezione Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine, diretta dal Dr. Raffaele Battista, tende a stigmatizzare la condotta di vita del pregiudicato che ha evidenziato la sua pericolosità sociale ed è ritenuto soggetto incline alle attività illecite.Si evidenzia che la sorveglianza speciale è una misura di prevenzione che prescrive al destinatario di cercare un lavoro stabile, di comunicare alle competenti Autorità di P.S. i luoghi in cui fisserà la propria dimora con obbligo di recarsi tre giorni a settimana, ad orari prestabiliti, presso il competente Ufficio di Polizia, di non allontanarsi senza preventivo avviso all’Autorità di P.S., di non associarsi abitualmente alle persone che hanno subito condanne e sono sottoposte a misure di prevenzione o di sicurezza.Il sorvegliato speciale, inoltre, non può rincasare più tardi delle ore 20.00 ed uscire la mattina prima delle ore 7.00, non può detenere o portare armi né intrattenersi abitualmente nelle osterie o partecipare a pubbliche riunioni. La connessa misura di obbligo di soggiorno nel Comune di residenza tende a limitare la libertà di spostamento sul territorio, al fine di consentire una più penetrante attività di controllo dell’autorità incaricata della sorveglianza.