Natuzza Evolo e gli angeli – 2^parte

  don Marcello Stanzione
La signora Rosa Galeso di Gioia Tauro ha raccontato: “Quando ero ragazza, fui bocciata all’esame di licenza media. Mi ritirai e l’anno seguente mi presentai all’esame come esterna. Mi ero preparata, ma ero molto preoccupata per la matematica, di cui sapevo ben poco. La prova scritta mi fu passata da una compagna, ma poi venne il momento degli orali. La professoressa mi diede una espressione da sviluppare, ma io non sapevo da dove incominciare. Ad un certo punto mi sentii come prendere la mano da qualcuno e svolsi perfettamente l’intero esercizio. Io, mentre ciò avveniva, mi feci tutta rossa dalle vergogna perché pensavo che mia mamma mi doveva aver raccomdandato con la professoressa e che lei, prendendomi la mano con la sua, mi stava aiutando in quel modo così strano. Ma non appena l’intero esercizio fu svolto, mi accorsi che la professoressa era intenta a parlare con una sual collega e non badava affatto a me. Venni promossa grazie a quell’aiuto misterioso. A distanza di molti anni, raccontai questo episodio a Natuzza, e lei mi speigò: “E’ stato il vostro angelo custode. Pregate sempre l’angelo custode, perché non lo pregate mai?”. La signora Anna Suriano di Vibo Valentia ha narrato: “Una sera ero disperata perché mio figlio stava molto male, con delle difficoltà respiratorie. Mi misi ad invocare Natuzza dicendole: “Natuzza, tu tutti aiuti, prega anche per mio figlio, manda l’angioletto per aiutarlo!”. Poi mi addormentai, ma, nel corso della notte, mi svegliai e vidi proprio in un angolo della stanza, un bambino meraviglioso, vestito di bianco, più bello di tutti i bambini belli che avessi mai visto, scendere lentamente verso il basso, come se galleggiasse in aria. Aveva le ali ed una candela accesa nelle mani. Io esclamai: “Aiuta, aiuta il bambino mio!”. E lui subito sparì. In seguito Natuzza mi spiegò che era l’angioletto di mio figlio che si era fatto vedere per tranquillizzarmi”.Fra le pagine rinvenute di Don Giovanni Capellupo, confessore di Natuzza, abbiamo questa testimonianza sul rapporto della donna con gli spiriti celesti: “Natuzza mi ha detto: “Sabato sera 22 giugno 1946 ho visto la Madonna e le domandai di darmi una risposta. Mi rispose: “Fra un momento ti maderò l’angelo custode e ti riferirà quello che io ho detto a lui”. Poi le domandai perché non mi diceva più niente e mi rispose che se ne doveva andare. Le domandai perché non mi dava la benedizione come le altre volte e se il motivo era dovuto a qualche peccato e mi rispose di mantenermi sempre nello stesso modo che mi avrebbe sempre dato la santa benedizione. Poi scomparve. Era sollevata qualche mezzo metro in mezzo alla camera ed io ero vicino alla finestra. Dopo un poco è apparso l’angelo. Appena l’ho visto mi sono spaventata e lui mi disse: “Calmati, non aver paura. Io sono l’angelo custode. Tu vuoi bene a Gesù?”. “Sì”, ho risposto. “Tu vuoi bene alla Madonna?”,. “Sì”, ho risposto. “Anche loro ti hanno voluto e ti vogliono bene”, poi, in riferimento alle domande di un giovane mi disse: “Nessuno meglio di me può leggere il suo pensiero. Il suo ideale e tutti noi piace, ma è molto complicato”. La Madonna ha detto riguardo a questo giovane: “Vuole essere fedele con la Madonna e con Gesù, ma deve offrire realmente il suo cuore, affinchè tutto quello che lui vuol fare venga confermato da Gesù Cristo. Che preghi, dia buoni esempi, sia umile e caritatevole, dimostrando così di essere figlio fedele a Dio e alla Madonna”. Poi l’angelo mi disse ancora: “Vi sono in Cielo più padri e madri che non zitelle. I santi si possono fare pure nelle grotte”. Poi a me disse: “Sii sempre buona, umile e caritatevole”. Io ho risposto: “Se sono povera come posso fare la carità?” e l’angelo, sorridendo, mi rispose così: “E’ meglio essere povera di ricchezze terrene e non di animo e di fede. Prega per tutto il mondo. E’ la migliore carità. Diglielo a tutti i fedeli di Maria che preghino se vogliono che il divin Re salvatore dia soddisfazione ai loro cuori”. Poi gli domandai quale angelo era e mi rispose che era l’angelo custode del giovane e scomparve”.Una volta un padre gesuita volle conoscere Natuzza e si recò da lei in incognito, indossando degli abiti civili. Parlò di vari argomenti e poii, dopo averle detto che stava per sposarsi, le chiese un consiglio ed un parere sulle sue imminenti nozze. Natuzza allora si alzò in piedi e, inchinandosi, gli baciò la mano. Il gesuita, stupito per qule gesto, chiese spiegazioni e Natuzza gli rispose: “Voi siete un sacerdote”. Il prete replicò che non era vero ma Natuzza aggiunse: “Vi ripeto che siete un sacerdote, un sacerdote di Cristo; lo so perché quando sete entrato ho visto che l’angelo vi dava la destra. Mentre con tutti gli altri l’angelo è alla sinistra”.

2 pensieri su “Natuzza Evolo e gli angeli – 2^parte

  1. mi commuove la semplicità di Natuzza e penso che davvero il Signore si rivela ai piccoli e sono convinta che solo chi è umile è vicino a Gesù.

  2. leggendo questa storia mi sono con la pelle di oca una senzazione strana an chio come quella signora avrei bisogno di aiuto per le mie sorelle e specialmente per mio fratello ma purtroppo queste doti non li ho

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