Salernitana: “Finalmente si gioca, la parola passa al campo”

Maurizio Grillo
Mai come in questa occasione si sentiva la necessità di ritornare a parlare di calcio giocato, dopo che oratori illustri o Carneade improvvisati avevano espresso il loro “insindacabile” giudizio sul calciomercato e sulla gestione societaria. Ovviamente massimo rispetto di tutto e di tutti, ognuno in piena libertà può esprimere la propria opinione, che nel calcio è molto opinabile, ma soprattutto i tifosi possono, in modo civile e corretto come stanno facendo attualmente, far sentire la loro voce e la loro protesta. Per fortuna le vicende del rettangolo di gioco rendono tutto un optional, le giocate di Merino, i goals mancati di Fava e Caputo, gli errori di Polito, le invenzioni di Jadid e la sagacia tattica di Soligo sono le peculiarità dello sport più bello del mondo, sono queste le cose che alla fine rendono irrazionale il calcio e spingono una massa di gente a seguire con passione e trasporto inusitato. E’ giunto, pertanto, il momento di tornare a parlare di Modena – Salernitana, un ritorno al “Braglia” dopo solo sette giorni dalla grande ingiustizia sportiva patita dai granata contro il Sassuolo, un’occasione più unica che rara per riprendersi una rivincita e dimostrare che il campionato non è per niente finito. L’avversario di turno, il Modena di mister Apolloni, è uno di quelli “tosti”, una squadra non trascendentale ma abbastanza cinica e che bada al sodo, sciorinando un gioco senza fronzoli e basato sull’essenzialità degli schemi che vedono in Bruno il terminale realizzativo. Il patron dei canarini emiliani ha allestito una compagine di categoria, dopo l’exploit -salvezza della scorsa stagione, non a caso presa in considerazione dai granata e adottata quale esempio per evitare la retrocessione, un mix di esperienza e gioventù, che fino a questo momento sta dando i propri frutti, non a caso il Modena si trova a soli quattro punti dalla zona play off e può permettersi il “lusso” di giocare sul velluto. Conscio di queste difficoltà, mister Grassadonia sta cercando di far quadrato con gli uomini che ora si ritrova in via definitiva, dopo la parentesi calciomercato, anzi sta cercando di dare un volto ben preciso alla quadra, allestendo una formazione che sia funzionale in tutti i reparti, magari con un interscambio di calciatori che non alterino il collaudato 4 3 1 2. Al “Braglia”, comunque, deve rivedere l’assetto difensivo per la squalifica di Stendardo, per fortuna Bastrini sembra aver superato i problemi fisici, ragion per cui potrebbe essere lui il sostituto del difensore napoletano, ma non è da escludere a priori qualche altra soluzione alternativa. Il trainer granata, inoltre, deve risolvere il problema Polito, l’estremo difensore, infatti, non attraversa un felice momento ed ha avuto anche qualche piccolo screzio con la tifoseria, che per fortuna sembra superato, status quo che potrebbe, però, far registrare un probabile impiego di Iuliano, ma prima di arrivare a questa decisione, Grassadonia valuterà, con la grande meticolosità che lo contraddistingue, ogni più piccolo particolare per evitare traumi pericolosissimi al portiere partenopeo, che rimane comunque un buon pipelet. Dulcis in fundo l’attacco, laddove Fava e Caputo, pur dimostrando un certo risveglio, non riescono minimamente ad incidere in fase realizzativa, di qui la decisione non facile per l’allenatore granata di escludere uno dei due per far posto ad un prolifico e scalpitante Dionisi, dimostratosi nei due spezzoni di partita in cui è stato utilizzato, di aver grande fiuto del goal e grande propensione alla finalizzazione, dunque un elemento che sicuramente non può rimanere in panchina. A Grassadonia l’ardua sentenza.