Gasparri: il viaggio del Popolo della Libertà

Aldo Bianchini

Salone delle feste del Social Tennis di Cava de’ Tirreni stracolmo di gente per la presentazione del libro di Maurizio Gasparri “Il viaggio del Popolo della Libertà” (edizioni Koinè). Un viaggio partito da lontano –scrive Gasparri sulla controcopertina- e che sta superando quello del PD. Molto buono il capo gruppo al senato del PdL, probabilmente il suo partito ha già ampiamente superato il Partito Democratico. In sostanza il racconto di Gasparri è il percorso vincente del Popolo della Libertà, della società civile e degli elettori di centrodestra. E’ un viaggio –sostiene il senatore- che parte dalla marcia dei due milioni di italiani contro la finanziaria di omano Prodi. Un viaggio che ha avuto –continua- tanti nomi (Popolo delle >Libertà e del Buon Governo, Casa delle Libertà) quasi a significare le anticipazioni storiche sturziane per la lotta anticomunista insieme ai missini ed ai democristiani dell’epoca. Un viaggio che si conclude con la nascita del Partito della Libertà. E Alleanza Nazionale –afferma Gasparri- ha fatto molto per il progetto unitario annunciato dal famoso “predellino” in Piazza San Babila da Berlusconi. AN partì ben prima del predellino, cominciò con i Comitati per Fini-sindaco nel 1993 a Roma e lo stesso congresso di Fiuggi del 1995. In quello storico congresso ci fu l’incontro tra post-missini e i conservatori, i cattolici, i moderati, tutti in libera uscitta da tangentopoli. Un progetto –continua l’ex ministro- che si attualizza quindi nel nuovo, grande, soggetto politico: il Partito degli italiani, con l’ambizione di rappresentare la maggioranza dei cittadini, per realizzare davvero la <rivoluzione italiana> e la modernizzazione. Tre i capitoli del libro. Il primo parla della destra che si fa patria; il secondo dei pdiellini e del Pdl; il terzo dell’Italia e di chi la fa. Nel salone delle feste lìarrico del generale Gasparri (papà di Maurizio) è stato salutato da un lungo applauso, come pure l’ingresso di Edmondo Cirielli e della sua vice Anna Ferrazzano. C’è anche il candidato sindaco in pectore Luigi Napoli, come pure il consigliere regionale Pasquale Marrazzo. “Uno dei più frequenti errori che si compiono quando si parla di costruzione del PdL –scrive Gasparri nel suo libro- è considerarlo uno strappo, una scelta estemporanea, il frutto di un parto improvviso, dettato dalle esigenze”. In merito al partito progetto e partito ideologico connesso alla questione dei valori, Gasparri scrive: “Il metro di paragone tra la vecchia e la nuova Italia non è soltanto il modello economico, non sono unicamente le riforme condivise, il rinnovamento della società, causato anche da una crisi internazionale, ma anche una diversa concezione del bipolarismo, che si sta affermando, ma che al momento è debole. Questa tendenza va sostenuta, supportata, rafforzata”. Per salutare Gasparri prende la parola il presidente della provincia on. Edmondo Cirielli che precisa di essere presente innanzitutto come militante del partito del Popolo della Libertà e come cittadino di Cava de’ Tirreni. Ma il PdL è un partito leggero o un partito pesante, argomento questo molto dibattuto. Gasparri risponde: Ribadendo che il PdL non si limiterà ad essere unicamente il “partito degli eletti” o dei “militanti”. Sarà innanzitutto il <partito degli elettori>, di quel popolo della libertà che entrerà in politica dalla porta principale. Il grimaldello di quella società civile che cercheremo di rappresentare al meglio, valorizzando l’enorme capitale sociale ed umano di cui dispone il nostro Paese”. Alla spicciolata arrivano un po’ tutti gli uomini del presidente tra i quali spicca per signorilità l’assessore provinciale Giovanni Baldi, insieme a tanti altri. Non poteva, naturalmente, mancare il sen. Enzo Fasano che da sempre sostiene il pensiero di Gasparri in provincia di Salerno. Il ruolo di padrone di casa è toccato, ovviamente, a Pasquale Petrillo che con la sua Com&Te sta portando a Cava e non solo un grande spaccato di cultura ed anche di politica. E con i tempi che corrono se ne avverte veramente il bisogno.