Natalità italiana, agli ultimi posti
L’Italia agli ultimi posti in Europa per natalità, ma ai primi per longevità, con una vita media di 84 anni per le donne e di 79 per gli uomini. Decremento anagrafico, per i fiocchi colorati. Eccezion fatta per la coppia beneventana, che nei giorni scorsi con ben sei gemellini ha fatto sorridere alla vita. Anche se oltre ai logistici problemi di crescita per i bebè, le condizioni precarie dei genitori raccapricciano. Infatti, da più parti, s’è mossa la solidarietà sia per un ‘occupazione lavorativa per il giovane papà, che per un vero e proprio sussidio per la prole. Se l’Italia sorride quindi alla vita a singhiozzo, per gli anziani tutt’altra storia: 143 ogni 100 giovani. La qualità esistenziale, ugualmente precaria per tanti. L’occupazione femminile, a quasi il 50%, rispetto al 70% del sesso forte. Tra le svariate motivazioni, la mole immigrata. Infatti, lo scorso anno, circa 40.000 stranieri hanno acquisito il diritto di cittadinanza. E non accenna a decrescere la richiesta. Le stime s’imbizzarriscono di giorno in giorno. Se da un lato la manodopera clandestina, sorride allo sfruttamento, il ruolo delle donne colf o badanti, diventato indispensabile. In ogni famiglia, dove l’anziano sfoglia i suoi ricordi, la straniera gli s’affianca anche come semplice dama di compagnia. L’Italia, continua ad accogliere, anche senza le strutture idonee ad evitare la ghettizzazione. Rosarno, una miccia che da tempo inesplosa, denuda altre situazioni analoghe che vengono vissute all’ombra dell’omertà per la sopravvivenza. E, ne sentiremo ancora sotto il sole!
I uoi interventi editoriali, cara Dottoressa Rita Occidente Lupo, sono sempre mirati verso una logica condivisa e scrupolosamente onesta e umana. Il Suo articolo editoriale merita un plauso perchè riesce a toccare un tasto che affliggono la nostra societaà, quella vera che riguarda gli italianai.: Si. Gli italiani non fanno più figli . Ma sono oltremodo convinto che ella sa meglio di me quali sono le problematica che conducono a tale risultato.
A parer mio, pare che siccome alcuni giovani restano a casa dei genitori quasi fino ai quarant’anni senza neppure sposarsi per via della carenza di case d’affittare a buon mercato o perchè i medesimi non hanno ancora un lavoro o di chi ce l’ha, una sicurezza per il futuro. Questo è un problema molto serio che il governo dovrebbe affrontare per cercare di risolverlo. Se malauguratamente si dovesse procedere con questo passo , la nostra amata patria finirebbe per essere governata dagli extra comunitari. Non ce l’ho con loro. ma l’Italia finirebbe di avere una propria identità. Allora, secondo me, sarebbe bene aiutare le nuove coppie di sposi, elargendo un copicuo sussidio alle novelle spose perché stessero a casa e a fare più figli in modo da mantenere un equo equilibrio tra morti e nascituri .
Per quanto riguarda gli anziani, si può ben dire che è tutta un’altra storia: Per questi ” storici ” non si fa proprio niente per alleviare la loro anzianità: In altri paesi vi è un po’ piu’ rispetto per chi ha varcato felicemente una certa soglia di età. Quì, per l’anziano, non mi pare che si muova qualcuno…
Non desidero affatto parlare dei miei problemi, ma quando vedo anziani che non vengono per niente assecondati mi viene da piangere. perchè so, che tali persone hanno dato la loro vitalità e sofferenze per dare a questa loro città una dimensione che oggi è goduta dai giovani, e chi più ne sa ne metta.
Onori alla grande dottoressa Rita occidenti Lupo che , con i suoi meravigliosi articoli, promuove le discussioni semplici ma accorate dei lettori. Grazie!
P.S. E’ molto bello avere spazio su queste meravigliose pagine, ma mi si consenta di fare osservare alla Spettabile e Ill.Direzione di”Salerno On Line” che sarebbe auspicabile che tali interventi on line avessero la possibilità di ri-manomettere i propri scritti per correggere i tanti errori di battitura, cos’ come è possibile correggere in domande e risposte di alcuni motori di ricerca. Personalmente , commetto molti errori di battitura, e quando rileggo mi arrabbio con me stesso , senza avere la possibilità di correggere. Grazie per la viva comprensione. Ho 77 anni e non vedo bene i tasti.
e’ un onore averla tra i nostri lettori, i suoi 77 anni hanno tanto da raccontare…lasci perdere gli errori di battute che anche i più giovani commettono continui a leggerci per altri 200 anni, il direttore responsabile