Il Vangelo della Domenica commentato Abbazia Della Scala

“Battesimo  del  Signore”  Luca Cap. 3, 15—16. 21—22

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».  Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».“Parola del Signore”  “Lode a Te, o Cristo”

 Padre  Antonio  Cassano

Il bambino Gesù è ormai un uomo e Giovanni lo annuncia come il Cristo, ossia colui che è stato consacrato e mandato da Dio per svolgere una missione. Giovanni dà una descrizione del Cristo dicendo che Cristo è più forte di lui, anzi lo è così tanto che non si sente neanche degno di servirlo (lo slegare i lacci dei sandali, infatti, era il compito del servo quando il padrone tornava a casa). Il Cristo è più forte perché non solo purifica dal peccato attraverso il battesimo ma più di Giovanni , dà una nuova vita, immergerà tutto il popolo nello Spirito Santo, nel fuoco divino, rinnovandolo radicalmente, completamente. Scriverà in seguito l’apostolo Pietro che il battesimo non è rimozione di sporcizia del corpo ma invocazione di salvezza, in virtù della resurrezione di Cristo, il quale è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze (cfr. 1Pt 3,21-22). Giovanni, dunque, annuncia l’arrivo del Cristo e di lì a poco Gesù compare tra il popolo per farsi battezzare. Ricevuto il battesimo, si mette in preghiera e… il cielo si apre e… discende su di lui lo Spirito Santo in forma di colomba e… si ode una voce dal cielo. Tutto questo accade contemporaneamente rivestendo una grande importanza, vediamo perché. Innanzitutto Gesù vive il suo battesimo nella preghiera; ossia dopo essere stato ‘lavato’, si volge verso Dio. Dio risponde aprendo il cielo, creando come un canale di comunicazione tra il cielo e la terra e inviando su Gesù la forza divina: lo Spirito Santo. Infine, Dio parla: la sua voce che viene dal cielo afferma Gesù Figlio di Dio, amato, e nel quale trova compiacenza. Gesù, che va a farsi battezzare tra un popolo di peccatori, ha fatto sempre grande impressione nei primi cristiani. Se, infatti, il battesimo di Giovanni era per la conversione e il perdono dei peccati (cfr. Lc 3,3), essi si chiedevano che senso avesse il battesimo per Gesù se, secondo le parole dell’angelo a Maria, Gesù era il Figlio dell’Altissimo, Figlio di Dio, apparso nel grembo della Vergine per opera dello Spirito Santo e santo egli stesso. La risposta viene da Paolo quando, scrivendo alla comunità di Roma, afferma che Dio ha reso veramente possibile la liberazione dai peccati mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, ossia mandando Suo Figlio in una forma come la nostra, come uomo, anzi veramente uomo, affinché gli uomini che volevano credere in lui iniziassero a vivere non più per il peccato ma per Dio, nello Spirito Santo, diventando uomini, uomini nuovi, proprio come l’uomo nuovo Gesù. Quindi, Gesù si fa battezzare per rendere Vero il battesimo di Giovanni. D’ora in poi il battesimo non è semplicemente acqua che scorre sul corpo ma è Veramente capace di liberare dal peccato e rendere figli di Dio coloro che lo ricevono. Scriverà, infatti, Paolo ai galati: Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, perché ricevessimo l’adozione a figli. E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! Quindi non sei più schivo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio (Gal 4,4-7). Grazie al fatto che il Figlio di Dio si è fatto Veramente uomo, si è fatto come noi, abbiamo la possibilità di diventare come Lui, cioè Veramente figli di Dio. Anche su di noi, infatti, come su di Lui, il Padre nel giorno del nostro battesimo ha voluto mandare lo Spirito Santo e ci ha chiamati Veramente suoi figli, eredi insieme a Suo Figlio. Cosa rimane allora da fare? Essere chi siamo: se siamo figli di Dio comportiamoci da figli, parlando, agendo, vivendo come il Figlio.