Comunità Montana Alburni: alcune precisazioni del consigliere Giuseppe Ruberto

Il consigliere della Comunità Montana degli Alburni, Giuseppe Ruberto, delegato del Comune di Corleto Monforte, intende fare delle precisazioni in merito alla seduta del Consiglio generale convocato dal Presidente Ezio Russo, affermano quanto segue: “C come previsto dall’art. 17, comma 1 dello statuto comunitario, modificato con delibera di consiglio generale n. 26 del 28.06.2004 “…..il consiglio generale delibera in seduta di prima convocazione con l’intervento di almeno la meta’ piu’ uno dei consiglieri assegnati”, (cioe’, per chi non vuol comprendere: 12 : 2 = 6 + 1 = 7 ), alla seduta risultavano presenti, dopo l’appello, a cura della Segretaria dell’ente,  solo sei consiglieri, insufficienti per poter procedere a qualsiasi tipo di deliberazione”. Tuttavia, nonostante Ruberto evideziasse la carenza del numero legale, il Presidente, dopo averlo invitato a leggere bene lo Statuto, ha dichiarato valida  la seduta, invitando a trattare il primo  argomento posto all’ordine del giorno, e passando con repentinità alla trattazione del secondo argomento, per arrivare velocemente al terzo. “Finalmente – continua il consigliere Ruberto – con determinazione ed insistenza  chiedo ed ottengo la parola  per precisare che partecipo alla seduta solo  per procedere alla lettura di un documento politico, protocollato pochi minuti prima, e sottoscritto da sei consiglieri (Martino, Cornetta, Ruberto, Chiumiento, Passarella, Resciniti). Dopo la lettura il Presidente prende la parola, a suo dire, per fare chiarezza e passa alla discussione del terzo argomento. Chiedo la parola, per ben tre volte, ma mi viene negata. A questo punto sono costretto ad allontanarmi per evitare che il Presidente persistesse nell’errore di continuare la discussione  commettendo una grave irregolarità, coinvolgendo nell’abuso e nella illegittimità tutti i consiglieri presenti, che continuavano a deliberare pur non essendo in numero legale”. L’allontanamento del rappresentante di Corleto è stato verbalizzato dalla segretaria. “Solo a questo punto – afferma – il Presidente Russo ha dichiarato sospesa la seduta, accusandomi di assumere una grave responsabilità politica per la mancata approvazione del bilancio”.Il giovane amministratore sostiene che queste affermazioni sono da ritenersi particolarmente gravi, ingiuste ed infondate da parte del rappresentante dell’ente, in presenza di decine di persone, in un clima teso e pericoloso per lo stato di agitazione degli operai presenti, che si sentivano danneggiati.“Se è vero, come è vero, che il tempo è galantuomo e dà sempre ragione alle persone dalle idee e dal comportamento corretto ed onesto – aggiunge Ruberto – è pur vero che prima di lanciare accuse pesanti e messaggi non corrispondenti alla verità occorre capire ciò che si dice e conoscere bene gli argomenti di cui si parla. Occorre conoscere gli atti e le leggi in materia! (statuto vigente dell’ente!!!)“Infatti il giorno successivo alla seduta – prosegue – con ben due telegrammi diversi, spediti a tutti i consiglieri della Comunità Montana “Alburni” a firma del presidente, con aggravio di spese per l’ente, e’ stato affermato che “…..la seduta del  consiglio generale del 30 novembre  2009 est andata deserta” !!!! ( per mancanza del numero legale- sempre per quelli che non vogliono capire: i consiglieri presenti dovevano essere minimo sette per deliberare) e che la seduta in seconda convocazione si terra’ il 3 dicembre 2009 alle ore 17.30. E la sera del consiglio il presidente, in presenza  di varie decine di persone non aveva detto che si poteva deliberare a sei consiglieri ???, anzi, preciso, che sono state adottate anche due deliberazioni, senza il numero legale!!! e solo il mio allontanamento ha bloccato un grave abuso: approvare un bilancio che poi sarebbe risultato nullo, a questo punto, con gravi danni ai cittadini degli Alburni. Non si può consentire a nessuno che, con tanta superficialità, possa recarmi un danno di immagine, sia dal punto di vista politico, professionale e, soprattutto, umano sull’intero territorio degli Alburni. Con il mio comportamento, sempre corretto e rispettoso delle leggi e dei regolamenti, non ho mai danneggiato nessuno”. .