Roma: giornata di studi in preparazione delle celebrazioni per Matteo Ricci

Celebrato da una grande mostra in Vaticano e da varie iniziative culturali in giro per l’Italia, alla vigilia del quattrocentesimo anniversario dalla morte che cadrà nel 2010, Matteo Ricci fu il religioso che fece scoprire alla Cina l’Occidente e all’Occidente la cultura cinese. Una figura emblematica, che sarà rievocata nel convegno “Le relazioni tra Italia e Cina. Patrimonio di conoscenze da consolidare”, che si terrà a Roma – Villa Celimontana, Via della Navicella 12 –  organizzato dalla Società Geografica Italiana e dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello, con il sostegno del MiBAC e del MAE. Dopo l’apertura dei lavori – a cura di Franco Salvatori, Presidente  della Società Geografica Italiana, Alfonso Andria, Presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello, Massimo Pistacchi in rappresentanza del MiBAC e Federico Failla del MAE – Filippo Mignini, direttore dell’Istituto Matteo Ricci per le Relazioni con l’Oriente di Macerata introdurrà il tema con una relazione dal titolo “Matteo Ricci. Alle radici delle moderne relazioni culturali tra Cina ed Italia”.Ma il gesuita Ricci è solo il punto di partenza di un approfondito focus sulle relazioni culturali fra Italia e Cina che vede la partecipazione di illustri studiosi impegnati sia nel confronto scientifico, sia in veri e propri programmi di cooperazione. Fra gli altri, partecipano il direttore dell’Istituto di Cultura italiano a Shanghai Paolo Sabbatini, che illustrerà i programmi dell’EXPO 2010, il consigliere culturale dell’Ambasciata cinese in Italia Zhang Jianda, il responsabile del Dipartimento Asia e Africa del Pontificio Consiglio della Cultura Theodore Mascarenas, ma anche un decano della sinologia come Lionello Lanciotti. Una sessione della giornata è dedicata alle esperienze di collaborazione italo-cinese nel settore del restauro del patrimonio culturale, sul quale l’Italia è in grado di trasferire innovazione, tecnologie e particolari competenze: al tavolo si alterneranno le testimonianze di esperti come Stefano De Caro, Direttore generale per l’Archeologia del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Maria Laurenti, archeologa dell’Istituto Centrale per il Restauro, e di tecnici come i restauratori Maria Cristina Pace, della Soprintendenza per l’Abruzzo (SBSAE) e Paolo Crisostomi dell’omonimo Studio di Conservazione e Restauro, insieme a professori universitari come Santo Lucà e Fulvio Mercuri che porteranno la loro esperienza di formazione in quest’ambito. Le conclusioni, dopo la tavola rotonda coordinata dalla sinologa Annamaria Palermo, sono affidate al Sottosegretario Vincenzo Scotti.Alla giornata di studi, inserita nel ciclo di progetti “Orizzonti”, curato da Salvatore Claudio La Rocca, che prevede altri appuntamenti di approfondimento sul tema fino al giugno 2010, segue il prossimo 1° dicembre il workshop “Il suono ritrovato. Il restauro digitale dei documenti audiovisivi” presso l’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi di Roma.