Pellezzano: alle Muse, Adriana Sgobba “Il meraviglioso mondo di Alice”

Il 25 ottobre, alle ore 18,00 alle Muse per fruire delle trenta tele dipinte a olio, una decina di disegni e un pannello ceramico. Così la pittrice Adriana Sgobba racconta “Alice” la fantastica bambina protagonista del paese delle meraviglie. Lo fa con una mostra allestita  al MuseMuseo di Pellezzano sotto la direzione di Rino Mele, nell’ambito della rassegna culturale 2009 promossa dall’assessore alla cultura  Eva Longo  al convento dello Spirito Santo. Il Convento apre per la prima volta  le porte all’artista pugliese che ha saputo dire no a tendenze e mode per dar vita ad uno stile che non è, appunto, ricerca di un’originalità a tutti i costi, ma una fedeltà a sé e alla propria matrice. <<Lavora la creta, la terra che cerca il fuoco e si fa pietra. –  Scrive di lei il professore Rino Mele – A vederla muoversi con naturale grazia tra le sue lastre colorate, il forno ancora tiepido, i fogli, le tele, gli innumerevoli acquerelli sembra appartenere  ad un mondo diverso dalla nostra quotidianità…un mondo sottile e leggero in cui il volo prevale sulla caduta. Anche a salire le scale della sua grande casa si ha quest’ impressione di aerea provvisorietà, si ritrova ad ogni gradino un accumulo di vasi, piastrelle, cataste di fogli appena dipinti, il colore che tutto invade, la fiamma liquida della tempera, la traccia vibratile della china, come se una forza segreta ci sospingesse verso il tetto…>> Ecco Adriana Sgobba: pittrice, ceramista. Artista a tutto tondo.

Un pensiero su “Pellezzano: alle Muse, Adriana Sgobba “Il meraviglioso mondo di Alice”

  1. Ho partecipato alla inagurazione della mostra all’antico Convento di Pellizzano della pittrice Adriana Sgobba.

    Ritengo la Rivisitazione del mondo di Alice da parte di questa artista una pagina di poesia iscritta in quelle 30 tele.
    Il divenire adulti è cosa difficile e in quelle tele c’è tutto il dramma delle risposte non date e il rifugio nel sogno come certezza di pacificazione di una realtà che muta.
    Mi ha molto entusiasmata e ci sono molti spunti che meritano un approfondimento.
    Mi sono però chiesta il perchè, un così bel percorso in una favola che favola non è ,queste bellissime iniziative debbano rimanere chiuse in un bellissimo convento e non si possa pèensare di farne una mostra itinerante nelle scuole…perchè sia una occasione di dibattito e che so..un aiuto alla comprensione della adolescenza.
    Mercedes Lanzilotta

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