Salerno: al Teatro dei Barbuti la prima di “Gennariniello”
Venerdì 21 agosto, alle ore 21.30, in Largo S. Maria dei Barbuti, nel centro storico di Salerno, nell’ambito della XXIV edizione del Teatro dei Barbuti va in scena, in prima assoluta, il nuovo allestimento della Compagnia Arte e Tradizione: “Gennariniello” di Eduardo De Filippo, per la regia di Umberto Galderisi. Personaggi e interpreti: Anna Maria, bella ragazza (Francesca Gazia); Gennaro, pensionato (Domenico Galizia); Concetta, sua moglie (Lucia D’Aiutolo); Tommasino, loro figlio (Karim Mangino); Fedora, sorella di Gennaro (Cristina Zobel); Matteo, maestro di disegno (Umberto Galderisi); Michele Aiello, ingegnere (Antonio Galise); ‘O Russo, saponaro (Ciro Marigliano); Rafilina, sua moglie (Giovanna Memoli); Ciccillo, loro figlio (Daniele Galizia); Adattamento Karim Mangino. L’adattamento e la regia rispettano in pieno lo spirito della commedia, chi veramente ama il teatro di Eduardo potrà cogliere nel testo di questo “Gennareniello” echi di altre commedie, piccoli brani tratti da altre opere di Eduardo che si innestano nel testo originale arricchendolo di contenuti ed emozioni. Un’operazione che vuole essere un omaggio al grande Autore mostrando come c’è un filo conduttore che collega tutte le sue opere che si basano sui temi universali della famiglia, dell’amore, della malinconia, dell’ironia. “Su uno sfondo di vivaci e pittoreschi contrasti comici è ritratto in Gennareniello, con grazia delicata e patetica, il piccolo dramma che turba la tranquilla esistenza di un uomo già maturo, già coi capelli grigi, all’improvviso tornare, in lui, di un desiderio e di una illusione di giovinezza. Eduardo De Filippo ha voluto mostrare il ridicolo di un innamoramento fuori stagione, senza mai allontanarsi dalla umanità di una vicenda semplice e piana. (…) Eduardo De Filippo ha reso con l’abituale finezza di particolari l’inebriante smarrimento del protagonista e l’amaro grottesco ritorno alla verità del suo grigio e avanzato autunno di uomo”. “Gennareniello è un bozzetto toccato con mano maestra. Tenue cosa, ma ravvivata da un’arte sottile, da una esposizione gustosa di tipi, da una rappresentazione aderente, profondamente analitica. Sempre venerdì 21 agosto, per la parallela rassegna di teatro sperimentale “La notte dei Barbuti”, curata da Antonello De Rosa nella vicina chiesetta di S. Apollonia, con inizio in notturna alle 23.00, va in scena “Mio fratello” di Simone Natali, con Ivano Schiavi e lo stesso Natali che ha curato anche la regia.