Vacanze spirituali in cerca di miracoli?

di Rita Occidente Lupo

Non concedersi vacanze, ormai un delitto. Addirittura c’è chi le inventa. Le attende. Le sogna un anno intero. Le programma, con la penna sospesa tra itinerari e pc. La scelta, a volte imbarazzante. Privilegiate, mete turistiche, dove il divertimento può tener banco. O all’ombra del ristoro ameno, disseminato tra il verde. C’è però anche chi sfugge a tali logiche vacanziere. Suo diporto, recupero della spiritualità. Dimensione nel corso dell’anno, affogata da troppi impegni. Dalla quotidianità convulsa. L’indice, sui santuari mariani. Per le mete che continuano a registrare bagni di folla. I pellegrini che annualmente si recano a Lourdes, dalle apparizioni alla piccola Bernerdette Subireau, non si contano. Milioni, ad immergersi nelle piscine, vasche di pietra in cui scorre l’acqua che la Vergine fece scavare alla Veggente. Che si sottopongono alla Via Crucis, partecipando al flambeaux serale.  Raccogliendosi ai piedi della Vergine di Massabielle, alla  mistica Grotta. Lourdes continua a calamitare assensi. C’è chi spera nella guarigione del corpo, testimonial migliaia d’infermi in carrozzella e chi implora quella dello spirito. Alla cinquantenne potentina, affetta da Sla, madre di quattro figli, la Vergine ha sorriso, rendendola autonoma dalle ruote. Anche se ora l’iter inevitabile per l’accertamento del caso, al bureau medical. L’organismo preposto all’accertamento delle guarigioni,  riscontrabili nel tempo. Tenendo presente che dal secolo scorso, neanche un centinaio le guarigioni accertate. Comunque, a Lourdes, ognuno chiede ed ottiene. Dinanzi al silenzio della Grotta, alle visibili sofferenze degli ammalati. Ascolta, si ricarica. Il ritorno alla “normalità”, con un tonico che non sbiadisce nel tempo! La fede! Il miracolo più grande che la terra pirenea continui a tramandare, da oltre un secolo, non solo agli uomini di buona volontà.