Salerno: Bastolla, il cd della Macchietta

 Presentato in anteprima a Salerno (l’uscita è prevista per Dicembre), il cd “Tutti vogliono Gagà”, dell’attore Lucio Bastolla che ha inciso in sala discografica a Napoli per la Boom Record, con gli arrangiamenti del maestro Tonino Esposito, le sue interpretazione di un genere che rischia di scomparire: la macchietta. Il cd sarà presentato anche dal vivo con lo spettacolo “Café chantant” che Bastolla terrà in occasione della XXIV rassegna dei Barbuti in largo Montone il prossimo 17 agosto. Salernitano doc, attore professionista, Lucio Bastolla ha da tempo lasciato la nostra città per calcare le tavole dei teatri di Roma e d’Italia, ove ha collezionato centinaia di spettacoli che lo hanno visto protagonista sia nei ruoli comici che drammatici. Attore poliedrico, Bastolla, ha lavorato al fianco di Vittorio Marsiglia; è docente di “linguaggi non verbali e improvvisazione” presso la scuola di recitazione “Teatro D’Europa” di Avellino, diretta da Gian Marco Tognazzi. Ha interpretato, riadattato e diretto anche testi classici come “Le tartuffe” di Moliere, “Il mercante di Venezia” di Shakespeare e “Memorie dal sottosuolo” di Dostoevskij; “L’uomo dal fiore in bocca” di Pirandello. Bastolla si è segnalato all’attenzione nazionale, soprattutto come interprete di un genere difficile, ormai “in estinzione”, quello della “macchietta”, nata con il  “Cafè Chantant”. Un genere che miscela ironia, umorismo, parodia e che soprattutto richiede grandi capacità attoriali, fisiche e vocali. La sua lunga esperienza come interprete della macchietta confluisce ora in un cd unico, di grande respiro, che si avvale degli arrangiamenti del grande maestro Tonino Esposito, uno dei più grandi orchestratori di melodie napoletane, classiche e non, recentemente scomparso. Esposito vantava una discografia importante, suoi gli arrangiamenti di lp storici di Nino Taranto, Sergio Bruni, Maria Paris, Mirna Doris, Mario Abbate, Giulietta Sacco, Mario Merola, Nino D’Angelo (agli esordi), Nunzio Gallo. “Con Esposito vantavo una collaborazione di lunga data. Era il 1999 quando gli chiesi di arrangiarmi il brano “L’automobile” – spiega Bastolla – circa un anno prima che ci lasciasse gli ho  chiesto di arrangiare i brani del mio lavoro discografico e lui, dopo averlo ascoltato, ha accettato di buon grado onorandomi di una firma che ha arricchito qualitativamente il prodotto. Tonino Esposito è stato uno dei più grandi maestri della storia della musica napoletana, allievo prediletto di Giuseppe Anepeta ai funerali è stato salutato da tutti i grandi artisti della canzone partenopea”. Quattordici i brani contenuti nel disco della Boom Record, registrato presso lo studio Blue Mega Sound di Napoli. Si comincia con il brano numero uno, “Cafe’ Chantant”, testo originale scritto a quattro mani dallo stesso Bastolla con Vittorio Marsiglia. Si prosegue con la poesia “Caffè Concerto” di Gauattari; poi l’esilarante canzone dai doppi sensi “’O café calzona” di Ricci-Valente e “Tititi tititi tititi” di Pisano-Cioffi. Il quinto brano è una poesia del principe Antonio De Curtis, egregiamente declamata da Bastolla: “’E ccorne”. Seguono due canzoni forti e “Ca simme tutte pazze” e “Chitarra accaparrata” rispettivamente di Gigliati-Barile e Pisano-Cioffi. Tutta da ascoltare è la poesia-filosofia “Gentilhommerie” del grande autore Libero Bovio. E’ del duo passato alla storia Pisano-Cioffi anche “Cosima”; mentre in “Ti darò quel fior” di Mascheroni-Marf l’allusività erotica raggiunge l’apice. L’italianità esportata è sintetizzata nella poesia di Libero Bovio “’O zio e ll’America”. La dodicesima traccia è una canzone di Gigliati-Valente “Cocò”. Sentori di romantica malinconia invece in “Lettera amirosa” di Salvatore di Giacomo, Bastolla ne ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia. Chiude il disco, non a caso, la canzone-macchietta che dà il titolo all’intero lavoro: “Tutti vogliono gagà” di Gigliati-Valente, un valzer allusivo e divertentissimo di doppi sensi. Con questo cd, a ben vedere Lucio Bastolla mette insieme uno spettacolo completo tutto da ascoltare, da godersi comodamente in poltrona, in auto, in compagnia di amici, o mentre si fa la barba. Un lavoro allo stesso tempo comico ed elegante, dove canzoni, poesie, monologhi, macchiette e parodie rappresentano l’essenza di uno spirito tipicamente meridionale. Ormai in estinzione, la “Macchietta” appartiene a quel teatro umoristico che fa rivivere agli spettatori l’atmosfera di un genere che vide il suo primo nascere nel 1890 al Salone Margherita, presso la Galleria Umberto I di Napoli. Fu Nicola Maldicea ad inventare il termine “macchietta”, che designa una canzone comica, un ritratto impietoso e caricaturistico di un “tipo” facilmente riconoscibile; una burla in versi e musica incentrata su un vizio o un vezzo facilmente riconoscibile nella società. La comicità è accentuata dai ricorrenti doppi sensi, che conferiscono ambiguità e aspetti piccanti alle vicende raccontate.