Professioni: il ruolo dell’interprete

 

Patricia Luongo

 Chi è l’interprete? In che cosa consiste il suo lavoro? Esiste alcuna differenza tra interprete e traduttore? Come si fa a diventare un interprete? L’interprete è colui che conosce una lingua straniera alla perfezione e ne possiede una totale padronanza di tale lingua; il suo lavoro consiste nel tradurre oralmente il discorso di un oratore straniero in modo chiaro, veloce e corretto. A differenza del traduttore, interprete traduce oralmente da una lingua di partenza ad una lingua d’arrivo. Esistono due tipologie di interpreti: l’interprete simultaneo e l’interprete consecutivo. Il primo è colui che traduce simultaneamente il discorso dell’interlocutore mentre quest’ultimo parla nella propria lingua, mentre l’interprete consecutivo conferisce la propria traduzione dopo la conclusione del discorso dell’oratore. Esiste anche la figura dell’interprete consigliere, normalmente il suo lavoro si svolge nell’ambito delle grandi conferenze internazionali, il suo lavoro consiste nel coordinare  i gruppi  di interpreti e fa da tramite tra gli interpreti ed il datore di lavoro. La formazione di un interprete avviene in ambito universitario e pari universitario. Come per il traduttore esistono varie specializzazioni a cui specializzare il proprio lavoro, ad esempio si può dedicare ad un interpretazione giuridico-legale, medico-scientifico, letteraria ed ecc. Un interprete lavora in vari settori, dipendendo dalla propria specializzazione. E’ possibile lavorare durante conferenze internazionali, in organizzazioni nazionali o internazionali governative e ministeriali, ambasciate, tribunali ed ecc. l’interprete giuridico lavora normalmente in ambiti legati al tribunale, il cui compito consiste nel tradurre la testimonianza di un testimone o addirittura interi processi di cui sia necessaria la sua presenza. Per ottenere tale qualifica è necessario compiere lo stesso esame di idoneità linguistica del traduttore giurato, seguendo le medesime modalità sia presso la Camera di Commercio che del Tribunale di residenza.    

Un pensiero su “Professioni: il ruolo dell’interprete

  1. L’interprete non deve solo conoscere una lingua straniera ‘alla perfezione’ ma deve avere molti altri requisiti affinchè possa svolgere un compito così complesso come quello di tradurre in simultanea, in consecutiva, in chuchotage o trattativa un relatore. Deve avere una profonda conoscenza della cultura, della vita politica e sociale della lingua di partenza e di quella d’arrivo. Deve poi avere ‘un’attitudine’ a questo lavoro che richiede una forte concentrazione, nervi saldi e molta costanza. Credo che il lavoro dell’interprete sia sotto molti aspetti paragonabile a quello di uno sportivo, costanza, determinazione, esercizio, uno sforzo continuo a migliorarsi…un interprete deve soprattutto amare molto il suo lavoro che a volte da enormi soddisfazioni ma riserva tante difficoltà impreviste che devono essere affrontate e risolte nell’arco di pochi secondi…

I commenti sono chiusi.