Elezioni e giornalisti di vaglia

Aldo Bianchini

Non ci sono giornalisti a Salerno in grado di presentare i convegni e/o i comizi elettorali?  Sembra proprio di sì; peccato per i tanti giornalisti pur bravi che esistono sul territorio nostrano. La moda dei grandi personaggi (grandi!!, si fa per dire…) è quella di affidare a giornalisti cosiddetti “di vaglia” la presentazione (nessuno in effetti modera) degli eventi elettorali e non. Non volevo intervenire su questo argomento perchè potrei essere frainteso, ma la lettura del manifesto del PdL per la manifestazione di sabato 16 maggio in occasione della visita del ministro Giorgia Meloni è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza. Pochi giorni fa venne all’Hotel Mediterranea Mario Orfei (direttore de “Il Mattino”) per presentare il libro di Carmelo Conte, sabato verrà Vittoriana Abate (inviata di “Porta a Porta”, di origini salernitane) per presentare la Meloni, Cirielli e qualche altro. Mi sono sempre chiesto e mi chiedo: “Ma è proprio necessario far venire questi signori da lontano per parlare, in definitiva, di problematiche locali che assolutamente non conoscono o nel migliore dei casi (Abate docet!!) ne hanno sentito parlare da parenti ed amici. Eppure il fenomeno “tira” secondo organizzatori poco attenti all’umore della gente e dell’elettore comune. Quale contributo, in termini di attendibilità e di credibilità (al di là della professionalità che nessuno discute), può portare un “presentatore” del genere. Al contrario, credo che la gente sia stufa di vedere questi soloni “stranieri” che oltre ad essere stati fortunati nell’aver trovato un santo o una santa in paradiso per il loro trascinamento nazionale, credono poi di poter fare il bello e il cattivo tempo in terra nostra. Dove un nugolo di buoni giornalisti fa finta di nulla ed anzi fa buon viso a cattivo gioco per non inimicarsi questo o quel personaggio. Io, ad esempio, non mi sognerei mai di andare a presentare un candidato alla provincia di Roma così come avrei visto di buon occhio tanti giornalisti salernitani presentare il libro di Carmelo Conte al posto di un disincantato Mario Orfei assolutamente all’oscuro della realtà in cui l’ex ministro tanti anni fa aveva operato ed era stato massacrato proprio da quel giornale “Il Mattino” che lui oggi dirige. Ma questi sono soltanto gli ultimi due episodi di una lunga catena che se non viene spezzata costringerà la categoria dei giornalisti salernitani sempre in un ruolo di subalternità, per non dire di serie “C”. Hanno ragione Tino Iannuzzi e Alfonso Andria che hanno addirittura rinunciato ad un presentatore per il libro di Gero Grassi “Il ministro e la brigatista” (venerdì 15 maggio ore 17.00 a Palazzo Sant’Agostino), tanto un giornalista a cosa serve se deve solo leggere dei nomi scritti su un foglietto di carta?!!