W i Bambini:a Casaluce, V tappa dell’Italian Tour

A partire dalla III tappa  del tour di W i Bambini che si è svolta a Polla lo scorso 16 aprile, il programma sulla Tutela attiva dell’infanzia si è arricchito di un nuovo appuntamento: l’incontro con la natura e la genuinità nello stand espositivo, itinerante al pari del campo-giochi, a cura del “Consorzio Terra Orti”. L’ associazione di aziende agricole, sita in Eboli (SA), che si occupa della produzione e della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli, grazie alle lezioni sui benefici del consumo di frutta e verdura, tenute da personale specializzato e alla distribuzione gratuita dei prodotti della terra ai bambini, tenterà di stimolare in maniera simpatica e interattiva l’approccio con questi alimenti. Da sempre non risultano fra i “preferiti” dai giovanissimi, eppure sono indispensabili per un equilibrato apporto nutrizionale; inoltre, simboleggiano il complesso sistema di attività legate all’agricoltura e all’enogastronomia, fondamentali nell’economia dei paesi del Mezzogiorno; molti dei quali sono  raggiunti dall’allegra brigata di W i Bambini. Il “Consorzio Terra Orti” è una competitiva realtà, comprendente circa 40 aziende agricole distribuite sul territorio, localmente denominato“Chiana” (pianura), situato precipuamente fra Capaccio e Eboli (Piana  del Sele), che si allarga poi a Battipaglia, Bellizzi, Pontecagnano in Provincia di Salerno; vi rientrano inoltre tre aziende siciliane e una sarda. In queste fertili terre “le insalate adulte e da sfalcio (particolarmente quelle indirizzate alle industrie di quarta gamma), i cavolfiori, i carciofi, le angurie, i meloni, le melanzane, i peperoni, i pomodori, i pomodori destinati alla trasformazione industriale e le zucchine sono fra le colture tipiche più importanti delle aziende agricole che costituiscono la base sociale della OP” (www.terraorti.it). Esse offrono lavoro a numerosi operai agricoli dei paesi limitrofi e dall’al di là del Mediterraneo. Fondamentale per gli associati è la garanzia di poter contare su un Ufficio Tecnico appositamente costituito per diffondere le pratiche agronomiche più moderne e a minor impatto ambientale e per garantire l’applicazione dei disciplinari di produzione approvati. Il successo del consorzio, ben affermato anche sui mercati esteri spagnoli, francesi e tedeschi, è determinato  “dal rispetto della sicurezza e della qualità delle proprie forniture, garantite attraverso certificazioni quali Global Gap e limitando l’impiego di pesticidi attraverso l’adozione di Disciplinari di Lotta Integrata  e produzioni biologiche  ma anche controllando l’attività dei propri soci mediante analisi chimiche  e verifiche ispettive del servizio tecnico” così’ come si legge dalle brochure informative preparate per i ragazzi. Dalla felice intuizione del Presidente dell’O.P. Alfonso Esposito, di promuovere il consumo di frutta e ortaggi nelle scuole, incidendo soprattutto sulla fascia di età compresa dai sei ai dieci anni, che è il periodo più opportuno per incoraggiare i ragazzi alle buone abitudini alimentari, ha preso il via una collaborazione con le attività organizzate nell’ambito del fare scuola dalla Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo. Partita con l’adesione all’italian Tour W i Bambini 2009, la collaborazione porterà il “Consorzio Terra Orti” a raggiungere la vetrina espositiva di Exposcuola, che risulterà un’imperdibile occasione per illustrare iniziativa e finalità del progetto a un vasto panorama di scuole italiane. L’intervento del “Consorzio Terra Orti” è realizzato con i contributi previsti dal Reg. CE 1580/07 _ P.O. annualità 2009. L’attività rientra perciò tra le iniziative specifiche che la Comunità Europea pone in atto per migliorare la salute e l’alimentazione nei paesi comunitari poiché in gran parte di essi il consumo di frutta e ortaggi non raggiunge la quantità consigliata dall’Organizzazione mondiale della sanità (400 grammi al giorno). I bambini hanno finora risposto molto bene all’iniziativa, dimostrandosi curiosi e preparati sugli argomenti proposti dagli operatori dello stand; inoltre un fresco e goloso affettato di frutta è proprio quel che ci vuole per ricaricarsi  dopo aver speso energie nel gioco sotto i battenti raggi del sole. L’Italian Tour raggiunge la Provincia di Caserta e ripassa a salutare gli amici di Casaluce, dove aveva già fatto sosta nel 2007 alla ricerca dell’Isola che non c’è … Ora un nuovo viaggio, all’inseguimento di una storia vera, la Spedizione dei Mille, che ha contribuito a fare l’Italia e in una terra che vanta una storia antichissima, legata a insediamenti agricoli pre-romani, alla modesta navigabilità del fiume Clanio, che agevolava la frequentazione del territorio e che sarebbe impossibile ripercorrere in maniera completa anche brevemente. Le origini di Casaluce risalgono al III sec. a. C e rientra in quel territorio della Campania Settentrionale che oggi è detta Terra di Lavoro e che anticamente era chiamata Liburia. Questo nome indicava la terra abitata dai Leborini o Liburi, un popolo che abitava nei dintorni di Aversa. È diffusa l’opinione che l’origine etimologica della parola fosse il gentilizio “Libor”, diventuto “labor” e quindi “lavoro” per un errore di trascrizione fonetica. Casaluce visse le vicende di questa terra: la grandezza dell’epoca romana, la successiva decadenza per le invasioni barbariche che causarono l’abbandono del territorio; l’essere teatro di combattimento fra bizantini e longobardi, le incursioni saracene … Casaluce viene nominata per la prima volta in un atto di donazione  del 964 descritto dalla “Cronaca Volturnese”,  con il quale i principi capuani PandolfoI e Landolfo III, donarono ai monaci benedettini del Monastero di San Vincenzo al Volturno, i propri possedimenti tra  cui quelle denominate terre degli ” Homines de Casaluci”. La regola dell’ora et labora assicurò la rinascita del territorio come centro agricolo e lo sottrasse alla decadenza dell’epoca barbarica. Il termine Casaluce dovrebbe significare anche “castello nel bosco”, facendo riferimento a una terra con un  casato in pietra di tufo, lasciata  in pagamento per i servizi offerti a cinque cavalieri normanni della famiglia Drengot Quarrel con 300 uomini di scorta postisi al servizio di  Sergio IV di Napoli. Questo casato fu trasformato in fortezza, anzi nel primo insediamento normanno, e godeva di un posizione strategica fra Capua e Napoli. Uno di questi cavalieri, Rainulfo Drengot fondò il castello di Casaluce, che venne realizzato in tufo, senza porte né finestre e protetto da un ampio fossato riempito d’acqua grazie alla vicinanza del fiume Clanio. Alla vicende di questo castello e dei suoi principi si lega buona parte della storia medievale di Casaluce; che è nota anche per le peripezie, le leggende, le vicende storiche legate all’icona della Madonna col Bambino di Casaluce (e le due sacre Idrie che la tradizione ha voluto attribuire alle giare utilizzate da Gesù Cristo per il primo miracolo di Cana in Galilea), lasciata da Carlo D’Angiò a suo nipote Ludovico, il cui culto è ancora acceso.Parteciperanno alla tappa di W i Bambini a Casaluce le classi quinte A e B delle scuole elementari di Teverola, Casaluce, Cesa, il IV e il V Circolo Didattico di Aversa  e gli alunni di quinta delle scuole elementari di Frignano, Lusciano, Santa Maria Capuavetere, Apollosa.  I bambini potranno rivedersi in TV, grazie ai video girati dalle telecamere Mukko Pallino,  trasmissione televisiva per ragazzi, i cui video verranno pubblicati anche sul sito www.bimed.net link W i Bambini!