Processo ad Annozero

di Rita Occidente Lupo

Perchè attaccare Santoro? Perchè ha stigmatizzato la gestione emergenza? Chi non conosce Michele, giornalista d’assalto per dei versi, per altri schierato apertamente, senza mai smentire le sue posizioni!Setacciate da incarichi europei e censure giornalistiche. Non dell’ultim’ora la querelle  per le critiche dinanzi alle catastrofi. Storia di tutti i giorni. Specialmente nel nostro Paese: nell’80, per il sisma campano, si sparò sui ritardi e sulla disorganizzazione, che anzicchè “riparare” i danni della pessima gestione edilizia, finivano nel tritatutto burocratico, perfino per il latte in polvere. Ed i tir, che gli amici teutonici avevano spedito in carovana, dirottati in assenza di spazio sufficiente per farli scaricare. Salerno non era attrezzata neanche a riceverli i soccorsi. Come la clandestinità, che sottraeva plaid ed abiti. Lunghissima la sfilza di ricordi. Le vaccinazioni antitifiche, centellinate. Nell’alluvione del ’98 poi, il processo ai primi cittadini. Al sindaco Gerardo Basile, oltre la devastazione dei decessi, l’accusa d’omicidio colposo. E la macchina dei soccorsi. Sempre più lenta, per chi versava tra la vita e la morte. Per l’ospedale di Sarno devastato. Per il fango killer a Siano e Bracigliano. Protezione Civile, unità cinofile, Cri,  Com, geologi e quant’altro potesse servire a spiegare perchè la montagna fosse venuta giù senza pietà. Ora l’Abruzzo, che continua a tremare ed a far rabbrividire gli sfollati, nel mirino dell’attenzione europea. E di tutti. Anche di un giornalismo, se si vuole, spocchioso per degli aspetti. Non lesinante occasioni mitraglianti. Senza andar troppo per il sottile. La deontologia professionale, spesso sgomita per guadagnarsi il suo spazio. Un posto al sole, per la notorietà, conquistato anche sulle macerie. Santoro, con il suo ripreso Annozero, non ha fatto altro che continuare la sua linea giornalistica. Soltanto ora i vertici Rai si rizzelano. Santoro, un giornalista sempre spietatamente d’assalto. Irruentemente diretto. Troppo in alcuni casi. Come in questo. Le critiche all’organizzazione dei soccorsi abruzzesi, l’affondo alla gestione d’una emergenza che rimane tale, anche se il presidente Berlusconi, con la stessa determinazione che lo incardinò, dettando legge sui rifiuti, ha rassicurato che il clou è cessato, non dovrebbero meravigliare. La scia satirica, quella certamente andava eliminata. Non si ride nè sorride sulla sofferenza e sul dolore. S’impone solo il rispettoso silenzio. E Santoro, questo lo sa bene. Troppo tirato nel voler essere a tutti i costi di frontiera, perdendo misura ed equilibrio. Calibrare il pruruto protagonistico, è d’uopo: nell’attuale situazione abruzzese, di frontiera non c’è altro che l’operare concreto. Nessuno intende imbavagliare il giornalismo, ma tenerne alto sempre il tono correttamente informativo sì.

2 pensieri su “Processo ad Annozero

  1. Il giornalismo “d’assalto” di Michele Santoro lo conosciamo da tempo. La puntata sul terremoto in Abruzzo l’ho trovata indecente. I confini entro i quali si può esprimere liberamente il proprio pensiero e si possa fare del libero giornalismo sono delineati dalla legge e null’altro si può e si deve aggiungere. Santoro ha già pagato dazio per i suoi eccessi. Farne un martire sarebbe però eccessivo e controproducente per chi preferisce una informzione diversa.

  2. Io ho trovato indecente tutti quegli uffici pubblici costruiti con le non regole e con i controlli inesistenti.
    Già mi faccio grasse risate su quando saranno attive le centrali nucleari, che qualche genio voleva dislocare anche in Abruzzo, costruite da questi personaggi.
    Altro che Santoro!!!

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