Francesco Storace: la destra, amarcord, dolci ricordi

Rita Occidente Lupo

“Gli elettori di destra, prendono atto che ormai An è defunta. Urge ora far chiarezza  a rigurado. S’è deciso di rinunciare ad una tradizione con la fusione nel Pdl.” Questo il commento di Francesco Storace, leader della destra, attualmente fuori dal governo dalle ultime competizioni politiche. Anima profondamenre convinta dei valori di destra, certamente non ha bisogno di srotolare il suo excursus politico l’ex leader laziale. Rimarca, con quella durezza ch’è nel suo dna politico, che non ha nulla a che vedere con l’attuale democristianeria imperante al governo,  abiurante ogni lontana eco di destra. Storace rimane in un limbo di riflessione, in attesa che nuovi scenari della politica italiana, possano riconsegnare al Paese una mappatura diversa, per equilibri ed alleanze.  Non digerisce l’agglutinamento con Fi. Non ci sta a contemplare le polveri inerti della vecchia fiamma tricolore, ancora ardente nel braciere del suo impegno politico. Nei prossimi giorni, nel tour meridionale, saluterà coloro che ancora l’additano come superstite referente dell’autentica destra.  Full immersion a Napoli, Calabria e Basilicata. Nulla sembra più sconvolgerlo . Se non altro perchè, quando si rinnegano le tradizioni, si rimescolano le carte ed i giochi, non divertono nè appassionano. Soprattutto non aiutano gli altri a scoprire le carte. In merito al bombardamento mediatico, a preludio di queste elezioni provinciali, sulla candidatura del trans Martina Castellana, all’anagrafe ancora Michele, affermato dermatologo salernitano, Storace rimane completamente indifferente. Non scettico, ma asettico nel coinvolgimento politico. “Voglia di stupire- ribadisce secco- nient’altro! Con tale nomination, contro la quale non ho nulla di personale, si sta pigiando l’acceleratore per l’internazionale socialista. Nel Pdl la destra faceva rumore per altre cose un tempo. Attualmente, si sta spersonalizzando nella sua matrice ed il Pd contribuisce a toglierle chiarezza.”