Immigrati: allarme violenza!
di Rita Occidente Lupo
Le carrette della speranza. Quelle che traghettano sogni ed illusioni. Vite e decessi. Ormai il nostro Paese è una spugna. Assorbe flussi migratori con una gittata costante, che non lascia spazio neanche agli stessi connazionali per dire basta. L’accoglienza, così vaticinata, in nome di una solidarietà senza frontiere, si sta dimostrando una spada di Damocle. L’immigrato, colui che lascia la sua terra, con la zavorra di paure e rimpianti, sogni ed aspettative, spesso non riesce ad integrarsi nel nuovo connettivo sociale senza crear danni. Le recenti notizie della cronaca, ribaltano una criminalità dal pollice rosso nel nostro Stivale, rinserrata proprio tra le file di quella criminalità clandestina, che spesso serpeggia in ogni città. Ed, a macchia d’olio, i pirati della strada, incollati alla bottiglia non solo del sabato sera, si rivelano spesso stranieri. Un tempo extra-comunitari, oggi entrati a pieno titolo nell’Unione, con ancora con tanta strada da fare, per interagire nelle maglie di questo vasto scenario europeo, che costituisce il macrocosmo di ogni interazione etnica. Ma, in casa propria, ognuno avrà pure il diritto di star tranquillo! Di sentirsi, cioè, arbitro del proprio Paese, senza dover temere che anche il proprio asfalto si tramuti in tumulo di morte. Le stragi sulla strada registrano un incremento anche a sfavore dei minori. Per non parlare della disoccupazione, che allunga la sua ombra specialmente laddove un tempo offriva spragli lavorativi. Insomma l’Italia, il Bel Paese per antonomasia, rischia di tramutarsi in una polveriera di dissensi etnici, a malapena arginabili. Nel giro di pochi anni, i flussi continuano a bombardare Lampedusa, frontiera in mezzo al mare, senza più barriere! C’è da sperare soltanto che la commistione etnica, che spesso si tramuta in faida di pelle, possa riuscire a convivere nel rispetto delle regole civili e sociali del Paese ospitante!