Leggere per diventare più svelti!

di Rita Occidente Lupo

Leggere…a volontà! Spesso, in tanti a scrivere, troppi, rispetto al numero di lettori che amano rinchiudersi dietro le righe stampate in bianco e nero. Comodamente al parco, tra il verde che ancora qualche realtà urbana riesce a rimandare o nel pendolino sferragliante, super accessoriato. Libri a volontà, per quei topi di biblioteca d’un tempo, oggi in via d’estinzione. Per quegli apostoli del sapere, incollati a nevralgie narrative, talora oscillanti tra il macabro ed il fiabesco. Inchiodati alle antiche scaffalature del Nome della Rosa, che Eco predilesse in uno spaccato storico, in cui i santuari della religiosità, spesso covi di tragedie irrisolte.  In quella location medievale, in cui l’austerità coniugata al dovere, incastonava il monaco, detentore di macabri pensieri, più che di perle di religiosità. Ebbene, proprio dalla lettura, la capacità d’apprendere e di potenziare le abilità discorsive, spesso latenti tra i banchi scolastici. Le abilità di base, sulle quali s’impernia il sapere curriculare e trasversale. Recentemente, in cattedra la lettura, con le sue ricadute positive, non solo per le gestanti. Infatti, dalla nonna narratrice di fiabe per il nipotino discolo, alla maestra, intenta a sillabare rudimentali fonemi, la lettura vive la sua stagione, restando chiave autorevole nei processi d’apprendimento. Leggere ad alta voce ai bambini, anche per pochi minuti al giorno, favorirebbe lo sviluppo intellettivo. Avviare pertanto, già dai primi mesi di vita dei piccoli, tale pratica, esorcizzerebbe difficoltà d’apprendimento, specialmente se immersi in ambienti deprivati culturalmente o disagiati socialmente.