Roma: Governo, piano Lupo, M5S, “Galletti ‘ministro cacciatore’, uccide lupo per proteggerlo”

Galletti si è ufficialmente guadagnato il titolo di ‘ministro cacciatore’: promuove un Piano per la protezione e tutela del lupo che include la possibilità degli abbattimenti, ammettendo che in questi anni non ha fatto nulla per mettere in campo tutte quelle misure (recinti elettrificati, cani pastore, indennizzi adeguati), tuttora assenti o insufficienti, per consentire la convivenza tra uomo e lupo, tant’è vero che Galletti non è stato nemmeno in grado di dire quante risorse economiche sono destinate a queste azioni preventive, previste dalla Direttiva Habitat, e il motivo per il quale la redazione sia stata commissionata a una ONLUS, senza bando invece che all’ISPRA, strumento tecnico del ministero”. Così i deputati del M5S Paolo Bernini e Mirko Busto commentano la risposta del ministro dell’Ambiente, Galletti, all’interpellanza sul Piano Lupo che sarà votato in Conferenza Stato Regioni il 23 febbraio. “Anzi, Galletti e tutto il Pd stanno togliendo tutti gli strumenti utili per difendere il lupo e il patrimonio di biodiversità in Italia: prima ha abolito la Forestale e ora, con la modifica della legge 393, sta aprendo le aree protette alla caccia. Quale dunque l’unica soluzione, di facciata, per il Governo? Usare il lupo come capro espiatorio per nascondere la propria incapacità e la propria mala gestione e dare un contentino agli allevatori. Un esempio simbolo viene dalla Toscana: secondo il progetto ‘LIFE Medwolf’, tra le aziende che hanno denunciato danni da predazione da canidi nel 2014, il 98% di questi possiede allevamenti e pascoli non vigilati da pastori, il 57% non ha cani pastore da guardia e solo il 41% ha due cani ogni 500 pecore, l’85% per cento non ha recinzioni per prevenire l’attacco da parte di predatori. Insufficienti anche gli indennizzi dati agli allevatori che attualmente si limitano al risarcimento del capo. A questo infatti va sommato un danno indiretto, quello causato da fenomeni di stress sul gregge, come riduzione o perdita di produzione latte, aborti, ferite, aumento di spese per le cure, alimentazione in ovile se gli animali impauriti si rifiutano di recarsi al pascolo. Un danno più grande che può far lievitare il costo reale per gli allevatori fino a 18 volte. Assente quindi sia un monitoraggio dei danni alla zootecnia che un censimento della specie basato su dati scientifici. Il Piano Lupo è fallimentare e va ritirato subito. Daremo ulteriori dettaglio nella conferenza stampa che terremo alla Camera martedì prossimo, 21 febbraio, alle ore 14.30”.

on.Paolo Bernini