Campania: no legge Caldoro – acea su acqua, consiglio regionale rispetti referendum acqua pubblica

Dalla vittoria referendaria del 2011, alla odierna delibera del comune di Napoli che mette in sicurezza l’ABC, la sensibilità dei cittadini per i temi dell’ambiente e la mobilitazione dei territori per la gestione pubblica dell’acqua sono fortemente cresciute. Ma nonostante la chiara e larga volontà dei cittadini di sottrarre l’acqua al profitto considerandola un bene essenziale primario da garantire a tutti, i tentativi di privatizzazione e di speculazione sull’acqua, messi in piedi dalle multinazionali dell’acqua, non si sono fermati. La Regione Campania, con i vari provvedimenti adottati ( e non adottati ) in questi anni, si è fatta strumento di questo disegno. Prima, evitando di adottare l’apposita normativa regionale di riordino del settore,  ha determinato un ingiustificato prolungamento del commissariamento ben oltre i 6 mesi previsti dalla legge; consentendo quindi il mantenimento della fallimentare gestione Gori.  Poi, con delibera di Giunta n. 812 del 30 dicembre 2014, di attuazione dell’art. 7 dello Sbloccaitalia, istituisce l’EIATO (Ente Idrico Ambito Territoriale Ottimale), una struttura in cui tutti i poteri sono concentrati in poche mani. Nella stessa ottica di esproprio delle competenze dei comuni e di mortificazione degli spazi di democrazia e partecipazione, il disegno di legge di Romano, approvato in VII Commissione, prevede l’ATO unico regionale, con un organo di 12 componenti, che dovrebbero prendere decisioni sul servizio idrico di tutta la regione.  Tra l’altro in tale disegno di legge si modificano i confini delle gestioni esistenti favorendo ancora una volta la GORI s.p.a. a cui vengono attribuiti altri 24 comuni tra provincia di Napoli, Avellino, Caserta e Cava de’ Tirreni. I comitati continuano ad opporsi al disegno scellerato di privatizzazione dell’acqua e chiedono a gran voce una legge che rispetti la democrazia e promuova la partecipazione dei cittadini, che rispetti il risultato referendario, attivando la gestione pubblica dell’acqua. Mercoledì 11 marzo, alle ore 11:00, il Consiglio Regionale della Campania, su richiesta ei comitati, si riunirà per la discussione sul tema del Servizio Idrico Integrato. Abbiamo proposto l’approvazione di una Mozione che costringa Caldoro e la sua Giunta a modificare la normativa esistente in favore della ripubblicizzazione.

Si dice acqua, si legge democrazia.

Coordinamento Campano per l’acqua pubblica

Rete Civica ATO 3