Suicidio di Albanella: crisi e disperazione

Ancora una tragica notizia che lascia sgomenti ed addolorati. Il suicidio del lavoratore di Albanella ripropone la drammaticità dell’allarme occupazione nel Sud e in particolare nel settore delle costruzioni. Nella vicenda dolorosa si ritrovano tutti gli elementi del disagio e del dramma sociale che colpisce le persone e le famiglie. Dalla crisi economica determinata dalla mancanza di lavoro, al disagio sociale che ne deriva, alla solitudine ed alla disperazione.“Non commentiamo  oggi – dicono Giovanni Sannino, Segretario Regionale della Fillea Cgil Campania e Luigi Adinolfi Segretario Generale della Fillea di Salerno– soltanto un episodio di cronaca, ma un chiaro esempio di deriva sociale, sottolineato anche dai familiari dell’operaio che si è tolto la vita e che si sono scagliati conto le istituzioni e la politica. Siamo di fronte alla disperazione di migliaia di lavoratori che sentono “il peso della vita”, il vuoto determinato dall’impossibilità di garantire un futuro alla propria famiglia dopo anni di sacrifici. Riproporre il lavoro come elemento fondamentale della dignità umana è l’unica strada percorribile per contribuire a determinare le condizioni affinché episodi come quelli di Albanella non debbano essere più registrati. Nel frattempo, però, occorre anche approntare un adeguato piano di sostegno alle famiglie in crisi ed un altrettanto efficace circuito di ascolto e supporto sul piano individuale per chi non intravede più alcuna speranza. È indispensabile il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga e uno straordinario piano del lavoro in grado di parlare a giovani e meno giovani della Campania.”

       Giovanni Sannino                                                                Luigi Adinolfi

Segr. Gen. Fillea Campania                                             Segr. Gen. Fillea Salerno