Il saveriano Battista Mondin e gli angeli

don Marcello Stanzione

 Uno dei pochi  teologi  cattolici che oggi diffondono la devozione agli angeli è il missionario saveriano p. Battista Mondin, la cui posizione si inserisce nella volontà di trattare gli angeli nel loro quod est in se, e non rispetto all’uomo, sostenendo che la vera patria dell’uomo non è quella che si trova ad abitare sulla terra, bensì si trova nei cieli, dove già e da sempre dimorano gli angeli. Illustre teologo e filosofo, padre Battista Mondin, nato a Monte di Malo in provincia di Vicenza nel 1926,  ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Harvard in Storia e Filosofia delle Religioni. E’ stato docente presso l’Università del Sacro Cuore di Milano e Ordinario di Filosofia medioevale Urbaniana di Roma, dove è stato anche Decano della facoltà di Filosofia. Direttore della rivista “Per la filosofia” e collaboratore ordinario per venticinque anni de “L’Osservatore Romano”. Ha ricoperto molti incarichi presso Accademie italiane e straniere ed è stato consigliere di alcune Congregazioni. Ha pubblicato un centinaio di volumi e un migliaio di articoli di carattere scientifico e teologico su numerose riviste italiane e straniere. Egli afferma: “la teologia degli angeli è mistero principale e non secondario, come amano ripetere molti teologi del nostro tempo, la cui vista è diventata così miope che non riesce più ad andare oltre l’orizzonte di questo mondo e perciò non riesce a entrare in contatto con la meravigliosa famiglia degli abitanti del cielo” ( Il ritorno degli angeli, edizioni Pro Sanctitate, Roma, 2008, p 113), e considera ormai obsoleta la tendenza a trattare la storia della salvezza in chiave antropocentrica, orientamento che Mondin applica ai teologi che desiderano dialogare con la modernità. Mondin esorta a stare saldi nella fede, la quale è la sola che può fornire la certezza intorno agli angeli, e rammenta che al lavoro teologico occorre la ragione, strumento con il quale si deve cercare di penetrare e gustare i misteri della fede, attraverso l’esperienza che l’uomo vive nel mondo, e “tenendo sotto controllo le bizzarre curiosità della fantasia”( p 114). Egli sviluppa così un’angelologia che si fonda sulla Scrittura, sulla tradizione e sul magistero ecclesiale, basi che gli permettono di definire gli angeli come esseri personali di natura spirituale realmente esistenti, creati a motivo dell’ “allargamento della pericoresi dell’amore da parte della beata Trinità, moltiplicando il numero degli spiriti amanti” ( p.110) la cui funzione principale è di tipo dossologico, e, proprio in forza di ciò, svolgono l’amorevole opera di aiutare l’uomo a raggiungere la salvezza per potersi unire ad essi nella continua ed eterna lode a Dio. Forse questa posizione di Mondin più si addice al momento storico in cui l’uomo, nuovamente aperto al sacro, si trova a vivere la propria esistenza terrena, cercando in esseri soprannaturali un contatto che aveva perso con l’aldilà: angeli visti come creature che primariamente lodano e glorificano Dio, che hanno compreso, nella loro superiore intelligenza, il vero fine ultimo della loro esistenza. Esseri che l’uomo, anziché pretendere che siano suoi servitori pronti a soddisfare una malsana sete di curiosità e un effimero desiderio di benessere, sia in grado di riconoscere, durante il suo cammino terreno, come immagini della destinazione da cui proviene e verso cui è diretto. Senza dubbio va ricordata la perifericità degli angeli nella gerarchia delle verità, ma sarebbe dannoso, come abbiamo visto, escluderli totalmente dalla giusta e retta trattazione teologica, dalla predicazione e dall’insegnamento nelle scuole, pena il rischio di un sempre maggiore smarrimento dei fedeli, oggi così tanto esposti al turbinare di innumerevoli maestri e di favole suadenti. Il lunedì dell’angelo 9 aprile 2012 Padre Battista Mondin ha festeggiato i 60 anni di sacerdozio a Monte di malo insieme ai familiari, ai compaesani e ai tanti amici ciclisti accorsi per l’occasione. Hanno partecipato all’Eucarestia nei pressi dei due monumenti dedicati alla Madonna, patrona dei ciclisti. Il primo monumento raffigura l’apparizione di Maria a un ciclista, affiancato da un bambino , pure lui in bicicletta. L’altro monumento mostra un angelo che spinge un ciclista verso l’incontro con la Madre di Gesù. Ha raccontato p. Battista: “Ebbi l’idea, ancora tanti anni fa, di far costruire questi due monumenti e ricorsi naturalmente all’aiuto di un artista, dal momento che io non me ne intendevo né di angeli né di immagini della Madonna. Solo che nel primo monumento il bambino  era venuti troppo piccolo, sembrava un topolino rispetto alle altre due figure. Ma anche nel secondo monumento ci sono stati dei problemi. L’artista capì, in seguito, come doveva essere fatto l’angelo. Capitò infatti una terribile disgrazia. Durante una corsa di bicicletta, una ragazzina venne travolta e uccisa. L’artista, amico del padre di questa ragazza, si commosse, capì come andava fatto l’angelo e ne fece uno meraviglioso. Tutti i miei libri, di carta spariranno presto, mentre questi stupendi monumenti in bronzo sono incancellabili e resteranno a lungo nella storia”. Nel prologo del suo libro “ Il ritorno degli angeli”, Padre Mondin ebbe a scrivere: “Per l’autore di questo libro occuparsi degli angeli non è soltanto un compito teologico ma anche un atto di devozione. Infatti chi scrive è una persona che crede fermamente e profondamente negli angeli e che ha per gli angeli una devozione del tutto particolare. Senza la gioiosa compagnia degli angeli la mia vita si svuoterebbe e non avrebbe nessun senso. Sento che gli angeli mi accompagnano e mi assistono continuamente: quando scrivo, quando insegno, quando pedalo. Per me la realtà degli angeli e la loro presenza è una verità lapalissiana. Per questo sono diventato un apostolo degli angeli. Parlare degli angeli e diffondere il lieto annuncio degli angeli fa parte della mia missione mentre mi trovo pellegrino in questo mondo. Per coltivare la devozione agli angeli tra i ciclisti ho fatto erigere a Monte di Malo (Vicenza), che è il mio paese natio, un bellissimo capitello dell’angelo del ciclista. Un bravissimo scultore, Furio Gallo, vi ha ritratto un angelo che spinge il ciclista verso la Madonna, “Patrona dei ciclisti”.