Salerno: GdF, arresti a Palazzo Sant’Agostino

In data odierna, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare personale emessa dal G.I.P. presso il Tribunale alla sede su richiesta della locale Procura nei confronti di tre pubblici ufficiali dell’Ente Provincia di Salerno e tre imprenditori. Contestualmente sono state eseguite numerose perquisizioni domiciliari e locali anche nei confronti di altri soggetti non destinatari del provvedimento restrittivo. Le ipotesi di reato contestate sono quelle di peculato aggravato e continuato, tentato peculato e falso continuato in atto pubblico relativamente alla mancata esecuzione di lavori pubblici appaltati dal citato Ente per la realizzazione  della strada provinciale 108, che avrebbe dovuto collegare i comuni di Casalvelino e Pollica – frazione Celso. In particolare, le complesse attività investigative hanno appurato che i lavori appaltati non sono mai stati eseguiti, fatta eccezione per pochissime e parziali opere di sbancamento (quantificabili al massimo in euro 150.000), a fronte dei quali sono state liquidate alle imprese aggiudicatarie somme pari ad euro 615.000. Inoltre, gli indagati tentavano di appropriarsi dell’ulteriore somma di euro 76.000 circa corrispondente al saldo dei lavori (3° S.A.L) che non veniva erogata causa l’emersione  delle prime anomalie. Infatti, l’allora Sindaco di Pollica Angelo Vassallo, in più circostanze, aveva sollecitato la Provincia di Salerno a fornire chiarimenti circa la mancata le irregolarità nell’esecuzione dell’appalto. Inoltre, nell’estate del 2010, la Provincia di Salerno presentava un esposto circa le anomalie riscontrate da un’apposita commissione di verifica interna relativamente all’esecuzione di taluni appalti, tra cui quello inerente la strada provinciale 108 Casalvelino – Celso. Pertanto, su delega della Procura venivano avviate dal Nucleo di Polizia Tributaria immediate indagini di polizia giudiziaria finalizzate alla completa ricostruzione della vicenda ed all’identificazione dei responsabili. Sin da subito emergevano le difficoltà nell’acquisizione della documentazione riguardante tale appalto, non regolarmente custodita agli atti dell’ente; la stessa, tuttavia, veniva rinvenuta nel corso delle numerose perquisizioni eseguite, nonostante i chiari tentativi di occultamento da parte di taluni degli indagati. In sintesi, le complessive  attività di indagine hanno consentito di riscontrare la quasi totale mancata realizzazione dei lavori benché fossero state liquidate ed erogate in favore degli aggiudicatari somme corrispondenti ad oltre il 90% del valore dell’appalto, condotta realizzata grazie alla predisposizione di innumerevoli atti pubblici falsi, quali stati di avanzamento lavori, determine dirigenziali, atti contabili ed emissione di fatture false. Nel corso dell’attività investigativa sono stati sequestrati numerosi atti, computer e hard disk, materiale ritenuto di importante interesse investigativo per la prosecuzione delle indagini; al riguardo, sono tuttora in corso approfonditi accertamenti. La misura cautelare degli arresti domiciliari è stata disposta nei confronti di: Cavaliere Angelo, dirigente della Provincia di Salerno, in qualità di R.U.P. dell’opera; Rizzo Gennaro, funzionario della Provincia di Salerno, in qualità di Caposezione del Servizio Viabilità della Provincia di Salerno; Cuozzo Franco, funzionario della Provincia di Salerno, in qualità di direttore dei lavori; Sale Eduardo, imprenditore, in qualità di procuratore dell’A.T.I. aggiudicataria dell’appalto; Riccelli Paolo, imprenditore, legale rappresentante della società subappaltatrice. Bamonte Mario, imprenditore, legale rappresentante della società che ha emesso fatture false.Sono stati, altresì, disposte a carico degli indagati misure cautelari di tipo reale. Nello specifico, sempre su richiesta della Procura, è stato disposto il sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p. a carico degli indagati della somma di euro 465.000, corrispondente al profitto del reato di peculato ipotizzato, su tutti i conti correnti e rapporti di natura finanziaria riconducibili agli stessi. Inoltre, a seguito di capillare attività investigativa svolta dalle Fiamme Gialle  finalizzata alla ricostruzione del patrimonio accumulato da parte di uno dei pubblici ufficiali, è stato anche disposto il sequestro preventivo finalizzato alla successiva confisca – di beni mobili ed immobili – ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 321 c.p.p. e 12 sexies L. 356/1992, attesa l’ evidente sproporzione tra le fonti di reddito dichiarate e il patrimonio accumulato, situazione evidentemente non compatibile con lo status di dipendente pubblico. La misura in argomento è stata applicata nei confronti di Cuozzo Franco, direttore dei lavori, ed ha avuto ad oggetto tutti i beni nella sua disponibilità ed in quella del  proprio nucleo familiare, e precisamente: nr. 2 appartamenti di notevole valore commerciale; nr. 1 villa;  nr. 2 terreni;  nr. 2 autovetture di grossa cilindrata; somme di denaro giacenti su oltre venti rapporti di natura finanziaria (c/c, libretti di deposito, deposito titoli).