Salerno: termovalorizzatore, Ferrazzano “Basta calunnie e ricatti alla Provincia, la verità sulla mala gestione comunale”

“Il primo cittadino di Salerno la smetta di calunniare la Provincia di Salerno ed i suoi vertici: se è davvero a conoscenza di fatti e circostanze che configurano illeciti o reati relativi alla situazione del termovalorizzatore, vada immediatamente a denunciarli alla Procura della Repubblica, che senz’altro farà chiarezza”. Questo è l’invito che Anna Ferrazzano, Vicepresidente della Provincia di Salerno, rivolge al Sindaco di Salerno. “Ma la verità è che Vincenzo De Luca come al solito blatera, agitando ad arte lo spettro di presunti gruppi di potere politico-affaristici, quando poi se c’è qualcuno che è esperto in materia è proprio lui, plurindagato e pluriprocessato, per il quale più volte è stato chiesto finanche l’arresto –incalza-  Lui, che si è avvalso della prescrizione per il processo di Ostaglio e soprattutto dell’immunità parlamentare per distruggere le intercettazioni telefoniche che costituivano prove a suo carico, dovrebbe davvero sciacquarsi la bocca prima di parlare dell’On. Edmondo Cirielli, colonnello dei Carabinieri e persona integerrima”. Ferrazzano stigmatizza poi il comportamento dell’Amministrazione comunale di Salerno, che ha assecondato il Sindaco nella scelta della variante urbanistica per Cupa Siglia: “In maniera scandalosa De Luca ha fatto cambiare la destinazione d’uso dei suoli da lui stesso individuati per realizzare l’impianto ed ha già fatto pubblicare sul bollettino della Regione Campania la variante urbanistica che modifica da sito industriale ad area commerciale il sito di Cupa Siglia, dove ha già pagato profumatamente gli espropri – argomenta – Per questo mi auguro anzitutto che saranno valutati da chi di dovere gli eventuali danni erariali e poi non posso non condannare una decisione che ha solo il sapore di un becero ricatto, quando poi la verità è che per due anni e mezzo il sindaco è stato commissario, nominato da Prodi e confermato da Berlusconi, e non è riuscito a combinare nulla. Gli brucia il fatto che il Presidente Cirielli, in meno di un anno, ha adempiuto al suo dovere ed ha già bandito la gara d’appalto ed il bando. Vedremo ora, alla scadenza del 24 gennaio, quante ditte parteciperanno rispetto alla gara fallita del Comune”.E proprio a proposito della gara dell’Amministrazione di Salerno, il Vicepresidente di Palazzo Sant’Agostino ci tiene a ricostruire analiticamente gli antefatti affinché i cittadini salernitani siano a conoscenza della verità: “De Luca non ammette che ha gestito malissimo la gara di appalto. Come? Anzitutto quando l’Amministrazione comunale, stazione appaltante, escluse arbitrariamente in fase di preselezione il Gruppo francese Veolia, che è uno dei più grandi operatori mondiali del settore con 34,6 miliardi di euro di giro d’affari nel 2009 ed il cui ricorso fu accolto dal Consiglio di Stato – spiega Ferrazzano – Nell’occasione inoltre fu escluso anche il Raggruppamento temporaneo di imprese tra la francese Cnim S.A., De Vizia Transfer Spa e la Cooperativa salernitana Co.ge.co. partecipata al 50% da Costruzioni Lombardi Srl. E poiché anche questo raggruppamento aveva presentato ricorso al Tar del Lazio ed era stato riammesso, quando nel corso della gara vera e propria si volatilizzarono tutti i grandi gruppi industriali che avevano partecipato alla preselezione (da A2A – che sembrava la favorita – ad Hera Spa e Consorzio Cooperative di Bologna, alla stessa Veolia Propeté che, dopo la brutta esperienza della preselezione, aveva capito che a Salerno non tirava aria), restò sul tavolo solo l’offerta presentata dalla Rti. Il risultato? Dopo tante fanfare il Comune si trovò a valutare l’unica offerta proveniente dal gruppo che voleva escludere fin dalla preselezione! Infine va ricordato che il contenzioso per non aggiudicare la gara al Rti Cnim-De Vizia-Co.ge.co. è costato pure 80 mila euro: naturalmente soldi spesi tutti, ai danni delle tasche dei cittadini, nel nome della “buona amministrazione” di Vincenzo De Luca!”Quanto infine alla presunta impossibilità di fare subito una seconda gara, che ora De Luca attribuisce all’impedimento di Governo e Regione, Ferrazzano attacca: “Perché De Luca non parla dei ristori che pretendeva lui? Il Comune chiedeva addirittura di partecipare alla gestione attraverso la sua “Salerno-Energia”, qualificando con un’acrobatica operazione finanziaria addirittura come proprio “apporto di capitale” nella gestione dell’inceneritore il costo della nuova viabilità di accesso all’impianto – spiega – Viabilità che, tra l’altro, era da realizzare non già con fondi propri ma con fondi regionali. La verità è che De Luca sperava entrasse in gioco la A2A (e per questo andò a Brescia in pellegrinaggio gran parte del Consiglio comunale) o almeno l’emiliana Hera Spa. Il piano industriale, che non convinse i grandi gruppi a partecipare, era appesantito dalle richieste del Comune che, per essere accolte, generavano la contestuale necessità di aumentare la capacità dell’impianto. Cosa che De Luca chiese a Governo e Regione che capirono il suo gioco di rendersi disponibile a realizzare sul territorio comunale il termovalorizzatore non perché servisse alla comunità regionale, ma solo per gestire un colossale business e rimpinguare di milioni di euro l’anno le casse comunali senza fare un bel niente”.

 

5 pensieri su “Salerno: termovalorizzatore, Ferrazzano “Basta calunnie e ricatti alla Provincia, la verità sulla mala gestione comunale”

  1. A Salerno il termovalorizzatore o lo fa De Luca o non si fa! In Salerno the incinerator or does De Luca or not to do it!En Salerno la incineradora o no De Luca o no hacerlo!En Salerno l’incinérateur ou ne De Luca ou ne pas le faire!În Salerno incineratorului sau nu De Luca sau nu să o facă!In Salerno die Verbrennungsanlage oder hat De Luca oder nicht zu tun!
    VEDIAMO ADESSO SE LO CAPITE!

  2. Andate a farlo a Casl di Principe, a casa di Cosentino, insieme a Cesaro, con un ATI dove c’è Citarella. Fondate l’associazione Principe di Casal di Principe. Rimaneteci.

  3. Sono contrario alla scelta di realizzare l’inceneritore ad Ostaglio ma la posizione assunta da De Luca è semplicemente spudorata. Credo che tutti ricordino che la localizzazione del mostro fu voluta fortemente da De Luca che, tra l’altro, sembra aver già speso, per quella scelta, 15 milioni di euro di fondi pubblici (nostri). Ora ci dice che se non sarà lui a gestire il business non se ne farà nulla e schizza fango su altre pubbliche amministrazioni. Fin a prova contraria, è De Luca e non Cirielli ad essere stato condannato in primo grado (poi ha goduto della prescrizione) proprio per l’illecito smaltimento di rifiuti. Ed è sempre lui, e non Cirielli, ad aver usufruito dei privilegi dei parlamentari, ottenendo la distruzione di oltre 200 intercettazioni telefoniche “imbarazzanti” che lo riguardavano. Ora, sovvertendo la realtà, afferma che soltanto lui, che ha usufruito dell’appoggio elettorale di Cosentino, potrà realizzare l’opera nella legalità. Possiamo credergli?

  4. La storia dell’inceneritore ricorda, molto da vicino, quella della centrale termoelettrica. Anche in questo caso, la centrale fu evocata da De Luca che – come fa sempre quando si prepara ad una porcata – la preannunciò in televisione. L’Energy plus si mosse bene, ottenendo valutazioni taroccate di compatibilità ambientale e costruendo il consenso degli amministratori attraverso costose strenne e sponsorizzazioni. Pensate: si avviò perfino la costruzione del metanodotto che avrebbe dovuto portare il gas dall’Irpinia. Anche allora c’era un bel business in ballo. Poi, non si sa bene perché (ma qualcuno dovrebbe scoprirlo) De Luca cambiò idea e, pian pianino, cominciò ad avversare la centrale. Era scoppiato un nuovo amore: il termovalorizzatore, il mostro dei mostri, capace di bruciare tutta la monnezza della Campania, anche e soprattutto quella dei milioni di ecoballe stoccate dappertutto. Un bell’affare, ma solo se lo gestirà lui e i suoi manutengoli. Ora che il giocattolo sembra scappargli di mano, il signor sindaco fa i capricci ed approva perfino una variante urbanistica (dopo aver speso 15 milioni di euro) per ostacolare la costruzione del tanto necessario inceneritore. Ce n’è per la Corte dei Conti e per la Procura della Repubblica. Ma ci sono ancora? E se sì, di grazia, che fanno?

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