Salerno: Fareturismo, vettore economico della nuova Provincia

Aldo Bianchini

Qualche attimo di alta tensione ha caratterizzato la presentazione della settima edizione dell’unico evento nazionale dedicato al lavoro, alla formazione, all’innovazione ed alle politiche turistiche. Le scintille sono sprizzate via dal tavolo della presidenza quando subito dopo l’intervento del vice sindaco di Salerno Eva Avossa ha preso la parola il vice presidente della provincia Anna Ferrazzano. Con parole decise e taglienti la Ferrazzano ha precisato che la “nuova provincia”, dopo aver fatto passi da gigante, in soli otto mesi ha già cambiato il modo di intendere il turismo e il suo possibile sviluppo. “Il turismo è la risorsa produttiva naturale di questo territorio, bisogna bandire le autocelebrazioni delle manifestazioni e puntare sul turismo come reale vettore di economia”. Insomma, come dire, è finito il tempo delle vacche grasse e delle mungiture generalizzate. Le risorse disponibili non  vanno sprecate in sagre e feste di paese o, aggiungo io, in luminarie e addobbi improduttivi. Il denaro pubblico va impiegato e speso là dove il progetto garantisce un serio e concreto ritorno non solo economico ma anche di promozione turistica del territorio. Tagliare i rami secchi, sembra proprio questa la linea della nuova provincia, a patto che non ne vengano fatti crescere altri. Ma di questo cercherò di parlare in un’altra occasione. Quello che oggi mi interessa mettere in evidenza è la valenza del discorso della Ferrazzano, spalleggiata anche dall’assessore Antonio Iannone, perché la definizione del “turismo come vettore reale di economia” fa la differenza abissale con la visione ancora arcaica del turismo che ha enunciato dallo stesso tavolo il vice sindaco di Salerno Eva Avossa. La novità della proposta Ferrazzano/Iannone rappresenta non solo la rottura con un passato fatto di “pizze e pomodori” ma delinea il quadro futuro di uno sviluppo economico certo, ravvicinato e produttivo. L’Avossa aveva semplicemente autocelebrato gli appuntamenti canonici salernitani: dal Crocifisso alle varie manifestazioni del gusto, dalle bancarelle di Via Mercanti per San Matteo alla convegnistica. E per fare questo il comune di Salerno ha, addirittura, contrattualizzato un docente universitario per inventare “la Salerno delle idee” che di nuovo non hanno proprio niente e che quel poco che ha realizzato i semplici artigiani già lo facevano da tempo, da soli e meglio. Per ritornare a Fareturismo mi riporto ad una frase di Vito Caponigro che ha definito l’evento creato dalla fervida mente di Ugo Picarelli “una delle poche cose intelligenti inventate in provincia di Salerno” che tiene ben lontani i cosiddetti furbetti di quartiere. Anche l’assessore Miano ha plaudito, senza tentennamenti, all’evento con la speranza che possa servire da collante tra le varie realtà turistiche ed economiche territoriali. Non servono grandi strutture, ha detto Miano, ma solo competenza e coordinamento. In apertura il presidente Cirielli aveva sottolineato l’importanza di Fareturismo, che si terrà dal 17 al 20 marzo nel complesso di Santa Sofia nel centro storico, e ringraziato il suo autore Ugo Picarelli sempre più presente nel limbo nazionale delle manifestazioni turistiche. In conclusione, credo, che la Ferrazzano e Iannone abbiano le idee molto chiare e che per la prima volta la “giunta provinciale” appare come un gruppo, una squadra ben orchestrata, che ha scelto una nuova strada da seguire, e non soltanto in ambito turistico.