Cava de’ Tirreni: cordoglio comunitario per la scomparsa di Bruno Sessa, apostolo degli ultimi

Rita Occidente Lupo

Cattedrale gremita, nel rispetto delle norme anti Covid, per l’ultimo saluto a Bruno Sessa, fondatore di Casa Nazareth, comunità d’accoglienza per gli ultimi alla SS.Annunziata. In composto raccoglimento intorno alla concelebrazione eucaristica, presieduta dal Vicario Generale Mons. Osvaldo Masullo, esponenti di Associazioni e Gruppi religiosi, amici, conoscenti. Anche esponenti politici, insieme al Sindaco Enzo Servalli, come il dottore Giovanni Baldi, hanno voluto raccogliersi per omaggiare un uomo che ha risposto con i fatti alla chiamata del Vangelo.

Perché Bruno, come ricordato dal fratello don Rosario, s’è presentato nell’altra vita con le mani grosse della fatica umana, per tanto lavoro nella vigna del Signore, piene di quella carità che tutto copre. Senza alcun rispetto umano e senza mezze misure, tra gli ultimi, rinunciando ad un’affermazione umana, pur essendo un ingegnere, portando avanti la comunità nella quale tanti si son sentiti in famiglia. “Profondamente in cerca di Dio- ha ricordato don Masullo- Bruno ha sempre drizzato i suoi passi nel concreto soccorso agli ultimi, spendendosi per il recupero degli scarti umani, di cui parla Papa Francesco, incarnando così le Beatitudini”, Fatti propri gl’insegnamenti di don Zeno Saltini, fondatore del popolo di Nomadelfia, comunità dell’amore, presso Grosseto. Vivendo la direzione spirituale di don Salvatore e don Ciccio Polverino, ai piedi della Piccola Lourdes. La morte nella vigilia della S.Pasqua, segno che senza dubbio il Padre l’ha chiamato nel giorno della Resurrezione, per conferirgli il premio all’umana fatica. Per Bruno, che non ha mai allungato il passo dalla fede, in un costante rapporto con Dio, tra preghiera e meditazione, il dolore umano del distacco, stemperato dalla certezza che dal Cielo continuerà a guidare la Comunità per la quale s’è speso, in un messaggio d’amore che travalica il tempo.