De Luca, Travaglio e la “casa di vetro”

Aldo Bianchini

Tra poco probabilmente non ci capirò più nulla, eppure cerco di fare la giudiziaria da un sacco di anni, forse anche troppi. Capisco però bene che la polemica sul capo di Vincenzo De Luca è violentissima. Lui ovviamente si ritiene innocente ed io gli credo, ma oltre un anno fa lo avevo avvertito che, comunque, due rinvii a giudizio pesavano, pesano e peseranno molto. Non lo dico io, lo dice la storia giudiziaria di questo Paese che deve essere uguale sia per gli uomini della destra che per quelli della sinistra. Ma veniamo ai fatti e per non assumere posizioni preconcette passo a trascrivere, pari pari, il titolo degli atti difensivi pubblicati dal sindaco sul sito del Comune: “”ESTRATTO DELLA ORDINANZA DEL TRIBUNALE DI SALERNO – SEZIONE DEL RIESAME – DEPOSITATA IL 26 APRILE 2006 IN ORDINE ALLE VICENDE GIUDIZIARIE RIGUARDANTI VINCENZO DE LUCA””, con vari sottotitoli come <del concorso esterno in associazione a delinquere pag.38> e della <localizzazione dell’area sulla quale realizzare il parco pag.41> , e anche della <concussione pag.47 e segg.> e infine della <truffa pag. 337>. Leggo attentamente lo stralcio (perché di stralcio si tratta) decontestualizzato dall’intero impianto accusatorio e il mio stupore sale alle stelle perché emerge la figura di una persona completamente ed assolutamente innocente. Il sito, però, non spiega a quale richiesta della difesa si riferisce  l’ordinanza del tribunale del riesame pubblicata a stralcio. In effetti oggi sul sito del Comune leggiamo una risposta del Riesame addirittura dell’aprile del 2006 senza conoscere la domanda della difesa. Su un altro sito “il fatto quotidiano.it” di Marco Travaglio leggo: “”Per queste vicende la pm Nuzzi aveva chiesto al gip l’arresto di De Luca e al Parlamento l’autorizzazione a usare certe sue intercettazioni indirette. Richieste respinte. Il gip distrusse addirittura le bobine gettandole nell’inceneritore, anziché attendere la decisione della Consulta (che di lì a poco ne decretò la piena utilizzabilità); subito dopo il fratello del gip, Luca Sgroia, diventò segretario dei Ds di Eboli e aprì la campagna elettorale per De Luca sindaco di Salerno. E ora chi ha stomaco forte lo elegga pure governatore della Campania””. Prendo con le molle lo scritto di Travaglio e capisco ancora, anzi sono convinto, che Luca Sgroia non c’entri affatto con il fratello Gaetano, gip che agli inizi del 2006 sconfessò la Nuzzi negandogli l’arresto per De Luca ed altri e dispose la distruzione delle bobine su cui erano incise circa trecento intercettazioni telefoniche che riguardavano lo stesso De Luca. Ma se avete letto bene siamo nel 2006. Fino a quel momento sulle intricate vicende avevano lavorato i pm Spiezia, Alfano, Centore e Nuzzi e il gip Sgroia; insomma già cinque magistrati, ripeto fino al febbraio 2006. Nell’aprile del 2006 c’è l’ordinanza del Tribunale del Riesame (tre giudici) che appare assolutamente favorevole al sindaco pur nella sua incompletezza, come prima detto. Arriviamo nel 2008 quando due GUP (Anita Mele e Vincenzo Di Florio) decidono di rinviare a giudizio il sindaco Vincenzo De Luca e tanti altri personaggi (una sessantina in tutto) per le vicende Sea Park e MCM con imputazioni gravissime per tutti. E allora mi chiedo: chi bisogna buttare giù dalla torre, i cinque pm, i tre giudici del riesame o, infine, i due Gup, o tutti e dieci i magistrati (e certamente ne dimentico qualcuno per strada!!) che hanno visto e rivisto, letto e studiato i numerosi faldoni. O basterebbe semplicemente buttare giù dalla torre lo stesso De Luca?  Viene ovviamente almeno un dubbio che scaturisce dalla presenza sul nostro territorio del super imputato Gianni Benetti (fedelissimo di Pierluigi Bersani) che gestiva, faceva e disfaceva a suo piacimento passando sulle teste di tutti gli altri personaggi; una presenza, quella di Benetti, che chiamerebbe in causa direttamente il Partito Democratico di cui ora Bersani è il segretario nazionale. Difatti, a tal proposito, Marco Travaglio alludendo alla difesa monocratica di De Luca scrive: “”Naturalmente è una superballa. Quei lavoratori sono disoccupati. Che cosa è successo davvero? Non si tratta delle accuse di un pm impazzito (Gabriella Nuzzi, cacciata da Salerno dopo aver osato indagare su De Luca e sulla fogna politico-giudiziaria di Catanzaro, vedi caso De Magistris). Si tratta delle ordinanze di rinvio a giudizio firmate da due gup, due giudici terzi. Lo stabilimento altamente produttivo dell’Ideal Standard di Salerno fu chiuso, i dipendenti finirono in mobilità, i suoli industriali che valevano miliardi vennero ceduti a prezzi irrisori a un gruppo di speculatori-immobiliaristi dell’Emilia Romagna (terra cara all’allora ministro dell’Industria,Pier Luigi Bersani)””. In conclusione provo a porre delle domande abbastanza logiche che tutti dovrebbero porsi quando si parla genericamente ed in maniera poco informata di questo caso. Insomma come può essere possibile che due Gup tanto diversi tra loro, dopo aspre battaglie difensive, decidono per il rinvio a giudizio di De Luca in entrambi i procedimenti; nel processo Sea Park per i reati di associazione per delinquere, falso, truffa, concussione, abuso d’ufficio, e nel processo MCM per il reato di truffa. Ma insomma, mi chiedo, non era sufficiente quell’ordinanza del riesame dell’aprile 2006 per mandare assolto l’imputato De Luca in entrambi i procedimenti, al di là delle responsabilità (tutte ancora da dimostrare) per gli altri numerosi imputati. Delle due l’una: o l’ordinanza non conta nulla o i difensori hanno dimenticato di esibirla ai Gup. Ma allora, visto che De Luca è stato rinviato a giudizio, quell’ordinanza cosa e chi riguardava e come è stata emessa dal riesame. Da cittadino vorrei capire chi bara o almeno chi sta giocando intorno a questa vicenda che potrebbe anche segnare non solo le sorti elettorali di Dee Luca ma il destino dell’intera regione Campania. E scusatemi se è poco.

2 pensieri su “De Luca, Travaglio e la “casa di vetro”

  1. Grande Direttore per l’articolo e per le verità che lei ci dice, ma vorrei che lei si informasse anche sul clima di terrore che regna al Palazzo di Città, infatti alcuni dipendenti non possono avvicinarsi alle stanze dell’opposizione incombe su di loro la minaccia di trasferimenti ad altri uffici. E in questo periodo ci sono una serie di corsi-concorsi, per delle assunzioni clientelari, come vede non cambia nulla, la magistratura è complice di questo sistema!! Saluti Direttore..

  2. Scusa Claudio potresti spiegarti meglio perchè non ho capito bene quello che vuoi dire.
    Ciao

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