Salerno: “Non sono un bersaglio”, campagna CRI contro violenza ad operatori sanitari

 Antonello Posillipo

Ha preso il via per tutto il 2019 la campagna internazionale “Non sono un bersaglio” , voluta fortemente dalla Croce Rossa Italiana, la quale prevede un monitoraggio sulle violenze perpetrate a discapito degli operatori sanitari sia sugli scenari internazionali di conflitto, sia negli ambiti sanitari del nostro Paese, cui è dedicato un focus specifico. Tale campagna assume sembianze di grido, di appello di civiltà a tal punto che il Presidente CRI-FICR Francesco Rocca definisce annichilimento della speranza, della civiltà, del futuro stesso l’atto del colpire chi presta soccorso. L’opera di sensibilizzazione ha preso piede anche a Salerno nella giornata di sabato 26 ottobre, in cui volontari erano presenti con un delegato della CRI di Salerno Antonio Abate che, ricordando le origini della Croce Rossa e quindi il suo legame con le convenzioni di Ginevra, riscontra una forte preoccupazione ,in termini di diritto internazionale umanitario, della violazione delle norme sui soccorritori. Tuttavia anche in Italia i numeri sono allarmanti e secondo la campagna di CRI nel 2018 sono 3.000 i casi registrati rispetto alle sole 1.200 denunce pervenute all’Inail. Nel dato si riscontrano aggressioni a medici e infermieri in ospedale, nel pronto soccorso e nei presidi medici assistenziali, danneggiamenti delle ambulanze. La CRI ha risposto istituendo un osservatorio per effettuare da parte dei volontari in servizio segnalazioni di violenza a loro danno.