Frosinone: inaugurazione collettiva arti contemporanee “Radici”

Sabato 4 maggio 2019, alle ore 18:00, verrà inaugurata presso il chiostro di Sant’Agostino di Veroli, in provincia di Frosinone, la collettiva d’Arti Contemporanee “RADICI”. Patrocinata dal Comune e dalla Pro Loco della città ernica e sponsorizzata dallo studio odontoiatrico “Dr. Bruschi. Dentisti da cinque generazioni” e dalle “Edizioni Paguro”, fervente realtà editoriale della provincia di Salerno, la manifestazione, curata dal dott. Michele Citro, reduce dai successi di Lux, Estasi e Trinità, nasce con l’intento di essere occasione e luogo d’incontro, confronto e dialogo di artisti, siano essi pittori, scultori, fotografi e poeti, provenienti da diverse parti d’Italia: Campania, Lazio, Toscana, Basilicata e Veneto. La mostra, aperta gratuitamente al pubblico fino a domenica 12 maggio e visitabile tutti i giorni dalle 10:30 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00, prevede l’esposizione di oltre 40 opere e la partecipazione di: Luigi Abate, Ernesto Bruschi, Cinzio Cavallarin, Domenico Cialone, Peppe Cuomo, Angelo D’Amato, Carmela De Caro, Nicola Della Corte, Claudio Frosini, Paolo Gaetani, Gianfranco Gobbini, Luca Impinto, Vincenzo Liguori, Pierluigi Lo Monte, Ida Mainenti, Guido Marena, Pier Francesco Mastroberti, Pasquale Palese, Gennaro Pasquale, Nicola Pellegrino, Emilia Pignataro, Giuseppe Pizzo, Valerio Toninelli, Vittorio Vertone e Silvio Zago.

Perché la scelta di una tematica come le “radici”? La spiegazione, sincera e profonda, si può ritrovare nelle parole di uno dei promotori dell’iniziativa, il dr. Ernesto Bruschi: «[…] Gli alberi sono da sempre spettatori imperturbabili delle gesta degli uomini. Con le loro radici affondano negli strati centenari della terra e lì riposano per proiettare tronchi e fronde verso il cielo, verso il vento, verso la pioggia e poi verso il sole fonte di luce e vita. Gli alberi possono essere isolati o in fitte popolazioni di foreste o boschi, residui ormai di un tempo lontano in cui le foreste profonde ricoprivano gran parte del territorio dell’Italia centrale. Le radici degli alberi sono il loro organo fondamentale, senza il quale non ci sarebbe nessuna possibilità di futuro. Un albero potrà essere abbattuto per farne legname, potrà cadere per il vento, potrà essere abbattuto da un fulmine durante una tempesta, ma se le sue radici sono sane e profonde rinascerà sempre, anche più rigoglioso di prima, di nuovo pronto ad affrontare il futuro per centinaia d’anni. Senza le radici gli alberi non sarebbero nulla, preda dei venti e delle intemperie perirebbero repentinamente. E così i piccoli uomini, senza le loro radici, sarebbero esseri ancor più fragili ed inconsapevoli di quanto già lo sono».
Oltre alla mostra, domenica 5 maggio, alle 11:30, ci sarà un’“aperipoesia”, ovvero un aperitivo durante il quale una serie di poeti, diversi per provenienza, sensibilità e stile, si esibiranno nella recitazione di alcune loro liriche anch’esse dedicate al tema delle radici.