Cava de’ Tirreni: mercatino, regole, equità e trasparenza

 “Vorrei rassicurare la Confesercenti  – afferma il vicesindaco Enrico Polichetti – circa le preoccupazioni esposte sui mercatini che sono stati oggetto di una recente decisione della Giunta.

Non è stato fatto altro che regolamentare una situazione di fatto, che negli anni passati, spesso, causava problematiche di tipo amministrativo e autorizzativo, con concessioni ad personam.

In più, abbiamo previsto la possibilità di estendere i mercatini, peraltro limitati nel numero, anche nelle aree periferiche o sulle frazioni come alla Badia, la Pineta la Serra o in via Gramsci e via Palumbo, ed in questo modo cercare di incentivare anche una attrattiva turistica. Altre localizzazioni riguardano le consuete aree di viale Mazzini, davanti la scuola Don Bosco, oppure piazza San Francesco.

Niente di nuovo quindi – assicura Polichetti – Finora, peraltro, non ci risultavano lagnanze né della Confesercenti, né di altre associazioni. Per quanti riguarda la concertazione, voglio confermare ancora una volta che è una delle prerogative di questa amministrazione ascoltare tutti ed essere aperti ad ogni contributo, ma spesso alle belle parole di tanti non corrispondono altrettante azioni positive e concrete.

L’obiettivo del nuovo regolamento – spiega Polichetti – è la parità, l’equità di trattamento e l’assoluta trasparenza, assicurate attraverso un bando pubblico e, ovviamente, nel rispetto delle leggi ed inoltre, dare piena dignità anche al mondo dei commercianti cosiddetti ambulanti che sono sempre stati trascurati e che invece possono essere una risorsa.

Attraverso la localizzazione delle aree – conclude il vicesindaco – cerchiamo di attivare un meccanismo virtuoso che sia di richiamo e valorizzi anche turisticamente le periferie e il commercio di quelle zone, che proprio la Confesercenti lamentava fossero tagliate fuori da ogni iniziativa, ma senza trascurare il centro cittadino, così come avviene in città come Firenze, Milano, Siena, Roma, dove le più belle piazze ospitano normalmente mercatini che sono attrattori anche culturali per la diffusione della lettura, del riciclo, dell’hobbismo, dell’antiquariato e sono un elemento di richiamo anche per il commercio a posto fisso”.