Eboli: all’I.C.A.T.T. Uommene & Tambure

Un’esperienza emozionante per i volontari dell’associazione ”Eboli Insieme” e per i giovani dell’I.C.A.T.T. (Istituto di custodia attenuata per tossicodipendenti). Un sodalizio artistico che rende unica l’esperienza carceraria ebolitana.Uommene & Tambure non è un gruppo teatrale come tanti altri, ma è un insieme di esperienze, di storie, che nasce e si concretizza al termine di un percorso riabilitativo avviato con gli ospiti del Centro. Si concretizza con l’attivazione di un laboratorio di Arte per la Salute, condotto dal musicista Pino Turco, vicepresidente dell’associazione “Eboli Insieme”, il progetto avviato con la Casa circondariale. Dallo scorso marzo 2009 nei tre incontri settimanali (di due ore ciascuno) si è lavorato alla formazione di un gruppo, “Uommene&Tambure”, che attraverso la recitazione e l’accompagnamento di tamburi, usati come estensione delle emozioni, ha potuto esprimere se stesso, raccontando storie di vita vissuta.Uno dei meriti dell’Arte per la Salute, investendo la parte più intima e delicata dell’individuo, è liberare i nodi emotivi che bloccano i rapporti con se stessi e gli altri. È ben nota l’arteterapia: uso delle arti creative per favorire la guarigione, ma a differenza di quest’ultima l’arte per la salute non attende lo sviluppo di una patologia. Stimolando l’emotività per ottenere o conservare un equilibrio, lo scopo di questo metodo adottato da Turco è far emergere le singole personalità dei partecipanti, amalgamandole in un possibile equilibrio tramite la comunicazione “artistica” (quindi emozionale).Ma il programma avviato presso l’ICATT non si limiterà alla rappresentazione di uno spettacolo ma ad una sua più completa presentazione, lavorando anche a scenografie e suoni. L’obiettivo oggi è l’avvio di altri due nuovi percorsi avviando attività laboratoriali di scenotecnica. Esperienza e professionalità nel settore saranno funzionali non solo allo spettacolo, ma anche alle richieste di committenze private, favorendo una concreta integrazione sociale. Un’opportunità che molti degli ospiti hanno compreso appieno e che hanno raccolto con entusiasmo aderendo numerosi alle attività proposte. Come con entusiasmo hanno preso parte al laboratorio “Uommene & Tambure” in cui narrando se stessi, si sono sentiti parte agente (attori) nel mondo,  travalicando le mura del carcere. Nello spettacolo ’O Cunto d’o Quatto ‘e Coppe(racconto del quattro di coppe, una carta che, nel mazzo, non ha nessun valore ma di cui non puoi fare a meno), il cuore non batte solo per se stessi;  come narra il titolo dello spettacolo si dà la voce a chi non ce l’ha ed in tal caso ai morti del treno 8017. A Balvano, nella notte tra il 2 ed il 3 marzo del 1944, in pochi minuti trovarono la morte oltre 600 persone per le esalazioni di monossido di carbonio. Seicento vittime di cui nessuno pare abbia memoria e che, invece, i ragazzi hanno voluto ricordare a loro modo. E non è casuale la scelta del tema. La maggior parte dei componenti del gruppo  proviene dalle zone in cui abitava gran parte dei passeggeri.