Vacanze: no all' abbandono animali!

Ylenia Sabato

L’Estate è generalmente sinonimo di divertimento e distacco dalle fatiche del quotidiano. Esistono creature, però, che vivono questa stagione in maniera molto più problematica e dolorosa: i nostri amici a quattro zampe. Non è raro infatti, che il periodo estivo diventi tristemente noto per l’abbandono di numerose specie di animali, generalmente cani e gatti, che si ritrovato a dover combattere contro un mondo sconosciuto e letale, che spesso pone tragicamente fine alla loro vita. Fame, incidenti stradali, infezioni e maltrattamenti, rappresentano i pericoli più comuni a cui possono andare incontro. Numerose sono le campagne di protesta contro un atto così disumano e le iniziative delle stesse Istituzioni per disciplinare questo reato. Partiamo dall’ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali, che l’1 ed il 2 luglio 2017 hanno inaugurato la quinta edizione della “Giornata ENPA contro l’abbandono”. Numerosi i post su facebook che i giovani, ma tendenzialmente chiunque ami e voglia prendersi cura di un animale, condividono per cercare di combattere questo triste fenomeno e condannare un’azione così riprovevole, oltre all’invio di sms e donazioni volontarie e coscienziose per sostenere canili e rifugi. In Italia, l’abbandono è vietato ai sensi dell’art. 727 del codice penale, che al primo comma sottolinea come l’abbandono di animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività, è punibile con l’arresto fino ad un anno o con un’ammenda che può raggiungere anche i diecimila euro. La Dichiarazione universale dei diritti dell’animale sancisce all’art.6 quanto degradante e crudele sia un simile atto mentre il Ministero della Salute italiano sottolinea come chi abbandona gli animali potrebbe rendersi responsabile di omicidio colposo, in quanto gli animali abbandonati potrebbero provocare incidenti stradali. Interrogati alcuni ragazzi, diverse sono le opzioni per combattere questo fenomeno. La prima è quella dell’”esame di coscienza”, ovvero non prendere con sé un animale se non si ha la certezza di potersene prendere cura al meglio, la seconda è quella di cercare sempre di adottare dai canili e dalle strutture specializzate e non comprarli dai negozi e la terza, se proprio ci si rende conto di non avere l’opportunità di prendersene cura, è quello di donarlo a persone che si occuperanno di lui o a strutture competenti. La maggior parte sembra concordare che, prima ancora che legale, provvedere ad un altro essere vivente sia una questione di maturità e sensibilità, affrontabile sono se si è consci delle spese di energie, tempo e denaro a disposizione.