Salerno: provincia, Tenore su balletto nomine

A circa sei mesi dalle elezioni che hanno portato ad un profondo cambiamento dell’indirizzo politico e gestionale dell’Ente Provincia, in qualità di vice presidente di Palazzo Sant’Agostino ritengo doverosa una riflessione su ciò che sta accadendo e che quotidianamente ci vede protagonisti, nostro malgrado, delle cronache giornalistiche. Va subito precisato che il sottoscritto, e l’intera delegazione Udc che affianca il presidente Canfora nella gestione dell’Ente, sono completamente estranei al balletto continuo di nomine che fino ad oggi ha esposto la Provincia e la sua amministrazione a pessime figure nei confronti, sia della giustizia amministrativa sia nei confronti dei cittadini, che più che ai nomi sono interessati al buon funzionamento dei servizi e delle attività collegate alle competenze provinciali. Una, e ribadisco una nomina, è stata di fatto condivisa. La nomina, del Corisa 4 del 31/12/2014 per la salvaguardia di 350 posti di lavoro della società YELE. Il presidente Canfora ci ha costretti ad apprendere le novità dalle indiscrezioni giornalistiche o addirittura dalle decisioni del Tar che sconfessava l’operato amministrativo. Una situazione imbarazzante rispetto alla quale abbiamo fino ad ora mantenuto un atteggiamento responsabile, silenzioso, ossequioso delle competenze, ma che non può protrarsi all’infinito. Nello spirito della coalizione che ha portato alla maggioranza che sostiene Canfora, certo non vi erano questi presupposti, né che l’Udc dovesse accettare supinamente decisioni assunte in solitudine o con la partecipazione di pochi e le cui conseguenze, però, ricadono sulla testa di tutti.Un modo di procedere che sinceramente ha raggiunto un limite che ci impone a questo punto di riflettere sul modo di concepire le regole dello stare insieme in una coalizione politica. Oltretutto continuando a sfornare nomine poi annullate si finisce per avviare contenziosi infiniti, costosi e dagli esiti incerti, e cosa ancor più grave, non ci distingue nell’attività gestionale dai nostri predecessori spesso criticati proprio per queste cose. Ed allora si impone uno stop per ridiscutere sia le ragioni, ancora tutte valide, dello stare insieme, ma a questo punto anche una maggiore condivisione delle scelte e delle responsabilità. La legge sul riordino delle Province, la penuria di fondi, le difficoltà gestionali, possono essere superate solo amministrando in maniera condivisa e con lo sforzo convinto dell’intera coalizione. Una gestione solitaria, che in più espone a continue figure spiacevoli, non solo non può avere vita lunga, ma finisce per rendere insostenibile qualsiasi convivenza.

Il vice presidente

Dr. Sabatino Tenore