Salernitana, ancora porte chiuse per gli allenamenti

Maurizio Grillo

 “Vogliamo che la gente dimostri attaccamento alla maglia garantendo una presenza massiccia allo stadio, degna degli sforzi economici fatti dalla società”. E’questa una delle dichiarazioni rilasciate con maggiore frequenza in questi tre anni dal presidente Claudio Lotito che, sottovalutando una serie di statistiche che indicano nel pubblico granata il più numeroso della Lega Pro da due campionati a questa parte (e non è una novità), non perde occasione per rinnovare il solito appello e bacchettare il popolo salernitano. Insoddisfatto per il dato della campagna abbonamenti (lanciata poche ore dopo la conferenza fiume di Mario Somma, con una squadra ancora largamente incompleta e la politica del calcio spezzatino che penalizza centinaia di persone), il presidente ha spesso parlato di “disamore” e chiesto alla gente di Salerno di rappresentare il dodicesimo uomo in campo sia in casa, sia in trasferta, sostenendo che “i gol li fanno i calciatori, ma le vittorie si ottengono anche grazie all’apporto dei tifosi”. Tifosi, però, che vanno ulteriormente incentivati e non basta vincere a Martina o acquistare 2-3 top player per la categoria per infiammare definitivamente una piazza che, per esprimere al massimo il suo enorme potenziale, deve sentirsi emotivamente coinvolta non solo la domenica quando acquista il biglietto, ma 365 giorni all’anno. Ben vengano, dunque, iniziative come “Tutti uniti all’Arechi”- che l’area marketing potrebbe rilanciare a breve, in concomitanza con la riapertura delle scuole- ma chiudere di continuo le porte per gli allenamenti acuisce soltanto il distacco tra la prima realtà calcistica cittadina e la sua gente. Se al “Volpe” manca ancora l’ok della commissione di vigilanza per l’agibilità della tribuna, all’Arechi tutto è perfettamente funzionante, ma anche oggi i tifosi sono stati costretti a restare all’esterno dell’impianto di via Allende senza poter assistere alla consueta amichevole infrasettimanale che, in un passato neanche tanto lontano, richiamava sugli spalti centinaia e centinaia di persone. Eppure a Baronissi, una ventina di giorni fa, calciatori ed allenatore hanno tastato con mano quello che Salerno è in grado di trasmettere in termini di calore ed entusiasmo, con oltre duemila persone per una sgambatura estiva alle 18 di una domenica d’agosto. “Sono convinto che a Frosinone abbiamo fatto una partita pessima anche perchè la squadra è stata in ritiro e si è isolata: con il sostegno quotidiano della gente, sarebbero scesi in campo carichi a mille ed avremmo potuto vincere” il pensiero di uno dei supporters che stamane si era recato all’Arechi sperando in un ripensamento da parte della società. Fabiani, tuttavia, nel giorno della presentazione ufficiale di Menichini sostenne che “non abbiamo nulla in contrario alla presenza dei tifosi agli allenamenti, ma è anche legittimo che, talvolta, il tecnico possa decidere di chiudere le porte per provare qualche situazione particolare o per sentirsi libero di rimproverare un giocatore lontano dalla luce dei riflettori”. La presenza, già a settembre, dei tesserati nelle emittenti televisive è comunque una piacevole novità rispetto al passato e la speranza è che, anche grazie ad ulteriori iniziative, la proprietà capisca di avere in mano un patrimonio di inestimabile valore e che, retorica a parte, può fare la differenza quanto un bomber da doppia cifra.