Freddo? Stufe e caminetti!

di Rita Occidente Lupo

Aumento record per la legna: 15% delle importazioni, rispetto allo scorso anno. Oltre 6 milioni di stufe e camini accesi allieteranno le rigide serate invernali, riscoprendo anche l’intimità dell’unione familiare. Ben 3,5 miliardi di chili di legna da ardere rendono il nostro Paese, il primo importatore mondiale. L’economia marcia nel recupero delle risorse naturali, che vanta lo Stivale: 10 milioni e 400.000 ettari di superficie forestale, il patrimonio verde! La legna, dunque, sarà in corsa con l’energia elettrica: le stufette casalinghe, gli scaldini e spingendosi nella memoria degli anni ’80, perfino la vecchia borsa d’acqua calda, per il tepore sotto le coltri, riscoperta nell’ottica di un’economia a tutto campo. Che rivaluta la semplicità domestica ed anche il valore degli affetti: chi non si ritrova piacevolmente dietro il tepore delle guizzanti fiamme di un caminetto?

Un pensiero su “Freddo? Stufe e caminetti!

  1. Col tempo tutto cambia: Ricordo che in tempo di guerra mancavano finanche i carboni e la carbonella relativamente per la fornace e per il braciere. Talvolta, quando ci capitava di approvvigionarci di combustibili, valeva anche la segatura che avevamo imparato come usarla per la cucina e per riscaldarci. Ma durante i bombardamenti del ’43 alcune bombe incendiarie che infiammarono le vicine colline delle frazioni salernitane di Pastena e di Mercatello, tante famiglie partirono in assalto per recuperare spezzoni di rami d’alberi non ancora bruciati per farne una piccola riserva per il f bisogno quotidiano delle proprie fornaci a legno. Anch’io, benché piccolo, trascinai a casa molta legna dal bosco vicino e semidistrutto dalle fiamme .
    Oggi ci lamentiamo perché , per via del progresso e dell’agiatezza di vita non si riesce più ad affrontarne le immani spese per il mantenimento di tali comodità. Allora vuol dire che l’economia nazionale viaggia a due velocità: una per le spese quotidiane ,e l’atra per l’introito per affrontarle. In questo caso imputerei la colpa alle cattive amministrazioni governative che non hanno saputo adeguare le entrate e le uscite dalle tasche dei cittadini. Cordialità , Alfredo

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