Milano: incontinenza da Vescica Iperattiva

Non è una condizione ineluttabile o una “naturale” conseguenza dell’età, né un imbarazzante disturbo da tollerare in silenzio. L’incontinenza urinaria da ‘urgenza’ associata a Vescica Iperattiva è una patologia, classificata al terzo posto tra le malattie croniche, che può essere diagnosticata e curata. A richiamare l’attenzione su questa urgenza sanitaria sono gli urologi europei, riuniti a Milano per il 28° Congresso annuale dell’European Association of Urology (EAU), ospitato quest’anno in Italia. Diverse le sessioni dedicate a questa importante patologia, che solo nel nostro Paese interessa 3 milioni di persone, il 60% donne di età compresa tra i 35 e i 75 anni; riflettori accesi anche sui risultati degli studi clinici più recenti relativi alle terapie innovative, da poco disponibili anche in Europa, per il trattamento dell’incontinenza urinaria da Vescica Iperattiva.«L’incontinenza urinaria che si associa alla Sindrome da Vescica Iperattiva, caratterizzata da ‘urgenza’ (54%) e da frequenza minzionale (85%), ha un impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti, in particolare delle donne, le più colpite, che vivono ancora oggi questa condizione con grande ansia, sensi di colpa, evitamento delle relazioni sociali e in molti casi negazione della vita sessuale – afferma Donata Villari, Urologa all’Università degli Studi di Firenze – non solo l’incontinenza condiziona pesantemente la vita dei pazienti che la vivono come una condizione frustrante e senza via d’uscita, ma spesso è difficile trovare una causa specifica tanto che a volte si parla di Vescica Iperattiva Idiopatica».Si stima che almeno una donna su 4 nel corso della sua vita abbia un’esperienza di incontinenza urinaria. Diversi i fattori di rischio: età avanzata, parto, menopausa, obesità, diabete, infezioni ricorrenti delle vie urinarie, assunzione di certi farmaci e alcune patologie del sistema nervoso centrale. La diagnosi merita un’attenzione particolare da parte degli urologi e dei ginecologi, cui spetta per prima cosa chiarire il tipo di incontinenza: da sforzo, da urgenza o mista e le cause, per passare successivamente alle terapie. «Un primo approccio all’incontinenza urinaria è di tipo comportamentale, identificando e controllando i fattori che possono interferire con la continenza. A questo si affianca un trattamento riabilitativo del pavimento pelvico e la rieducazione vescicale» spiega Stefano Salvatore, Responsabile Unità Funzionale di Uroginecologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano. «Se questi interventi non sono efficaci si passa a trattamenti più importanti: nel caso dell’incontinenza da sforzo può essere risolutivo l’intervento chirurgico mini-invasivo (15 minuti, una notte in ospedale) che consiste nel posizionare una benderella sotto l’uretra, nel caso dell’incontinenza da urgenza associata a Vescica Iperattiva si consigliano i farmaci».