Mpa: l’avv. Manzo candidato nel collegio Salerno 2

Che la politica sia un impegno, lo sa bene l’avv. Maurizio Manzo, civilista e collaboratore del nostro quotidiano, che ha deciso, dopo aver a lungo militato dietro le quinte, di scendere in campo anche lui per queste provinciali, nella giovane formazione dell’Mpa, collegio 2 Salerno. ” Ho scelto il partito di Lombardo- dichiara- in quanto privilegia la territorialità. Ora che partirà la decentralizzazione fiscale, il discorso rimane aperto a nuove opportunità. La nostra provincia non ha nulla da invidiare alle altre. Completa sotto il profilo turistico, ambientale, climatico, storico. Il territorio è denso d’opportunità che vanno sapute cogliere e canalizzare, per far sì che diventi produttivo. Anche l’agro-alimentare ha la sua bella presenza. Pertanto non bisogna attendere soltanto i finanziamenti a pioggia dall’alto, ma industriarsi affinchè le nostre risorse possano tramutarsi in fonte di risorsa economica. La mia scelta politica, oggi, scaturisce dall’incontro con tantissimi volti, sempre più confusi. I cittaduini sono tristi, disperati, alla luce anche della crisi economica che attanaglia. Quando i tempi si fanno duri, è allora che i duri iniziano a giocare! Dal lontano ’78, da quando cioè espressi il mio voto democratico, vedo oggi tanti amici che occupano ruoli interessanti nel quadro politico. Mentre lievitano le attese democratiche, che faccio mie. Occorre cercare di razionalizzare le finanze locali, agire e non più chiacchierare a vuoto. Dal mio girovagare in Italia ed in Europa, ho avuto modo di comprendere come la collaborazione sia una tessera spendibile per progredire. I cittadini devono essere competitivi, grazie al politico, atto a saper catalizzare le attese altrui. Ogni ente deve gestire la sua parte, assumendosi le proprie responsabilità, in sinergia con i cittadini che non devono astrarsi collaborativamente. Una grande famiglia. Quella che l’Italia deve oggi avere a modello. Un Paese, il nostro, che ha tante urgenze. Quella sismica per esempio. Da esperto in Protezione Civile, laureatomi con una tesi a riguardo nel 1983 con Pastorelli e Zamberletti, dichiaro che lo sciame sismico abruzzese non sarà senza ripercussioni. Potremmo anche noi, nel giro d’un triennio, risentirne. Pertanto occorre investire anche sull’adeguamento delle strutture scolastiche, mettendo in sicurezza gli edifici.”