Il Vangelo- Abbazia Della Scala- commenta don Stanzione

 Matteo Cap. 14, 13—21 Tutti mangiarono e furono saziati.”

In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui».  E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

  “Parola del Signore” “Lode a te o Cristo”

 don Marcello Stanzione

 

 Nel cuore del Vangelo della moltiplicazione dei pani, vi è una formula alla quale noi siamo troppo abituati : “Gesù prese i pani, e levando gli occhi al cielo, pronunciò la benedizione, li spezzò, e li diede …”. Noi riconosciamo, là, i gesti stessi della Messa. Ma a maggior parte tra noi ignorano che Gesù non mangiasse mai senza fare esattamente questi stessi gesti. Ho avuto la possibilità, personalmente, di vivere due anni in Israele, e di scoprirvi la cultura ebraica, ed il modo molto originale con cui gli ebrei più ferventi marcano tutti gli atti della loro vita quotidiana, che non ha praticamente cambiato per l’essenziale, fin dal tempo di Gesù di Nazareth. In Israele, il centro della vita religiosa non è la sinagoga, cioè l’equivalente delle nostre chiese, luogo di riunione collettivo della preghiera del sabato. No, il cuore della vita religiosa, è la casa che è chiamata “miqdach me’at”, che vuol dire “santuario ridotto”. La tavola familiare è sacra, perché è una specie di altare domestico. E la cena è sacra. Prima di mangiare, ogni conviviale si lava ritualmente le mani le mani facendo una preghiera di benedizione, simile in questo al sacerdote che si sottometteva una volta a delle abluzioni prima dell’offerta dei sacrifici. Il lavabo della Messa ne è sempre il resto simbolico. Poi, senza interrompersi con una sola parola profana, o qualche altra azione, il padre di famiglia, che presiede la tavola, spezza il pane e ne dona un pezzo ad ognuno dei suoi figli dopo averlo imbevuto nel sale ed aver pronunciato la seguente benedizione : “Benedetto sei tu, Signore nostro Dio, Re del mondo, Tu che fai uscire il pane dalla terra. Benedetto sei tu, che doni il cibo e la cui bontà ci fa vivere”. E’ assolutamente certo che Gesù, senza alcun formalismo, ha osservato questi riti ad ognuno dei suoi pasti. L’essenziale, d’altronde, per lui, era il significato profondo di questi gesti che noi vediamo fargli oggi, per la moltiplicazione dei pani nel deserto … come li rifarà nel suo ultimo pasto, nella Cena. Un ebreo fedele non può prendere un pezzo di pane od una coppa di vino, senza rendere grazie. Le benedizioni – “berakhoth” – riempiono tutta la giornata di un ebreo. Perché tutto, ogni cibo, ogni evento, ogni felicità, è un dono di Dio. E’ semplice … ma non talmente evidente per noi Occidentali che viviamo in un ambiente profanato e paganizzato. Nella formula dell’Offertorio, che è la ripresa della benedizione ebraica, noi non tratteniamo spontaneamente che la frase che dice che “il pane ed il vino sono il frutto del lavoro dell’uomo e della terra”… dimenticando la formula che dice : “sii benedetto, Tu che ci doni questo pane e questo vino”. Occorre ben riconoscerlo, nella mentalità corrente, il pane ed il vino hanno perduto il loro carattere di dono di Dio. Le nostre civilizzazioni tecniche hanno finito per dimenticare questa verità elementare che il chicco di grano non darebbe mai una spiga se Dio non gli accordasse la crescita. Il popolo ebreo aveva fatto la dura esperienza, durante i quarant’anni nel deserto, che la sua vita era sospesa al “dono di Dio”, dalla manna che dipendeva da Dio solo ! Questa pagina di Vangelo, in cui noi vediamo Gesù benedire Dio prima di distribuire i pani ed i pesci, dovrebbe farci riscoprire questa attitudine spirituale essenziale. Noi abbiamo troppo dimenticato, senza dubbio, che la Messa è una Eucaristia, e che questa parola significa azione di grazie, cioè : “Grazie, Signore” … o “Benedetto sei Tu, Signore”… Riscopriamo la lode ! E’ la benedizione di Dio che distingue il vero credente, dal pagano. In effetti, il pagano non è qualcuno che ignora Dio, ma è qualcuno che non mette Dio allo stesso posto, nella sua preghiera. Su tutta la superficie della terra quantità di uomini e di donne pregano, facendo delle richieste : essi si augurano che Dio li aiuti, sia a loro servizio … si girano verso di Lui quando qualcosa va male. Dio è, per così dire, il tappabuchi delle loro incapacità. La scala ebraica, e quella di Gesù e dei veri cristiani, è esattamente l’inverso. Anziché avere uno schema discendente, la preghiera ha uno schema ascendente. Si ringrazia Dio, si fa ritorno a lui, di tutto quello che ci ha dato. Gesù, è il Figlio perfetto, colui che sa che tutta la sua esistenza è un dono di suo Padre, e che ne rende grazie, nella gioia. Ogni Messa dovrebbe avere un gusto di grazie gioioso.

 

 

 

 

 

Un pensiero su “Il Vangelo- Abbazia Della Scala- commenta don Stanzione

  1. Sarebbe molto bello rivalutare il nostro amato Creatore, lasciando Parlare Lui Stesso. Non crede?
    Comunque, grazie.
    Maria Luisa Cavaliere

    LA LETTERA D’AMORE DEL PADRE
    Figlio mio,
    forse tu non mi conosci,ma io so tutto di te (salmo 139:1)
    so quando ti siedi e quando ti alzi (139:2)
    conosco a fondo i tuoi modi d’essere (salmo 139:3)
    perfino ogni capello sul tuo corpo è contato, (matteo 10:29,31)
    perchè ti ho creato a mia immagine (genesi 1:27)
    in me vivi, ti muovi esisti (atti 17:28)
    poichè sei la mia progenie . (atti 17:28)
    Ti conosco da prima che fossi concepito. (geremia 1:4,5)
    Ho scelto te nel disegno del creato (efesini 1:11,12)
    Tu non sei stato un errore poichè ogni
    tuo giorno è scritto sul mio libro . (salmo 139:15,16)
    Ho scelto il giorno esatto della tua nascita
    e il luogo dove vivi (atti 17:26)
    sei stato creato in maniera meravigliosa (salmo 134:14)
    ti ho intessuto nel seno di tua madre (salmo 134:13)
    e ti ho portato alla luce nel giorno della tua nascita . (salmo 71:6)
    coloro che non mi conoscono hanno dato una falsa
    immagine di me ….. (giovanni 8:41,44)
    …non sono distante, ne rabbioso, sono solo
    l’impressione completa dell’amore (1 goivanni 4:16)
    e desideroso di offrirti tutto il mio amore (1 giovanni 3:1)
    …semplicemente perchè tu sei mio figlio ed
    Io sono tuo Padre ! (1 giovanni 3:1)
    Ti offro più di quanto mai possa darti il tuo
    padre terreno (matteo 7:11)
    poichè io sono il Padre perfetto, ( matteo 5:48)
    ogni dono perfetto che ricevi, proviene dalla
    mia mano .. (giacomo 1:17)
    perchè provvedo a tutto ciò che hai bisogno . (matteo 6:31,33)
    I miei piani del futuro
    sono stati sempre pieni di speranza, ( geremia 29:11)
    perchè ti amo di un amore eterno, (geremia 31:3)
    i miei pensieri per te sono più numerosi
    dei granelli di sabbia . (salmo 137:117,118)
    Esulterò nel conoscerti cantando di gioia (sofonia 3:17)
    non cesserò mai di farti del bene (geremia 32.40)
    perchè tu appartieni a me, sei il mio tesoro. (esodo 19:5)
    Desidero realizzarti con tutto il mio cuore
    e con tutta l’anima mia , (geremia 32.41)
    e voglio mostrarti cose grandi e meravigliose . (geremia 33:33)
    Se mi cercherai con tutto il cuore mi troverai (deuteronomio 4:29)
    dilettati in me ed io ti darò quel che il tuo cuore
    desidera………. (salmo 37:4)
    poichè Sono Io che ti ho dato quei desideri . (filippesi 2:13)
    Io posso fare tutto per te, molto di più di quanto
    tu possa domandare o pensare. (efesini 3:20)
    Io sono la tua più grande consolazione (2 tessalonicesi 22:16,17)
    Sono il Padre che ti consola in ogni tribolazione (2 corinti 1:34)
    quando hai il cuore spezzato Io Sono vicinoa te (salmo 34:18)
    come un pastore porta un agnello io ti porto
    vicino al mio cuore. ( isaia 40:11)
    Un giorno asciugherò ogni lacrima dai tuoi occhi. (apocalisse 21:3,4)
    Sono tuo Padre, e ti voglio bene (giovanni 17:23)
    In Gesù si è realizzato il mio amore per te (giovanni 17:26)
    egli è l’impronta esatta della mia essenza . (ebrei 1:3)
    Egli è venuto a mostrare che Io Sono con te, no
    contro di te……….. (romani 8:31)
    e a dirti che non sto contando i tuoi peccati (2 corinti 5:18,19)
    Gesù è morto perchè ci riconciliassimo, e la sua morte
    è stata la massima espressione del mio
    amore per te………… (1 giovanni 4:10)
    Ho dato ogni cosa che amavo per guadagnare
    il tuo amore…………. (romani 8:38,39)
    se ricevi in dono mio figlio Gesù, ricevi anche me (1 giovanni 2.23)
    e nulla ti separerà mai più dal mio amore…..(romani 8:38:39)
    torna a casa e darò la più grande festa che si sia
    vista in cielo…………….. (luca 15:7)
    Sono stato e sempre ti sarò Padre (efesini3:14,15)
    Ciò che mi chiedo è: “VUOI ESSERE MIO FIGLIO ?” (giov. 1:12,13)
    Ti aspetto (luca 15:11,32)
    Con amore il tuo Papa’ Dio Onnipotente….

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