Atrani: parcheggio, finanziamenti per by-pass Dragone e aree sicure, nota a Ministro Fitto
Garantire la sicurezza del territorio di Atrani e l’incolumità di cittadini ed ospiti attraverso il finanziamento di due opere fondamentali che il borgo ancora attende, a 14 anni dall’alluvione del 2010: è quanto chiede l’Amministrazione comunale al Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione ed il PNRR, Raffaele Fitto ed a tutti gli enti sovracomunali interessati.
Nella nota inviata, in risposta a quella inoltrata dal Ministro Fitto dopo l’incontro con i sindaci ANPCI del 16 febbraio in cui si chiedeva di verificare la lista degli interventi da completare trasmessa dalla Regione, si rappresentano tutte le lentezze e le difficoltà nella realizzazione dello scolmatore di piena (by-pass) del torrente Dragone (3.930.730,47 euro) e delle aree sicure per il parcheggio (11.500.000 euro), complementari all’intervento sull’alveo del torrente già finanziato per 900.000,00 euro per cui il Comune di Atrani, soggetto attuatore, sta per avviare la gara di affidamento dei lavori.
Le due progettualità risultano fondamentali, in considerazione della prevedibilità dell’evento del 2010, delle possibili ulteriori crisi idrauliche e delle criticità create dalla presenza di autoveicoli nel corso principale documentate nelle perizie richieste dalla Procura di Salerno dopo gli eventi del 9 settembre del 2010, che causarono, oltre ingentissimi danni, anche la morte di due persone.
Entrambe le opere, tra l’altro, sono già indicate come indifferibili ed urgenti già nell’Ordinanza n.3/3914-2010 a firma del Commissario delegato per il superamento dell’emergenza.
“Rivolgiamo un accorato appello affinché gli enti sovracomunali possano aiutare noi sindaci a difendere territorio e popolazione in maniera adeguata” dichiara il sindaco Luciano de Rosa Laderchi. “Siamo i primi responsabili in caso di eventi legati al dissesto ma senza finanziamenti per eseguire gli interventi di messa in sicurezza, che sono prerogativa di altre Istituzioni, non possiamo adempiere al nostro difficile ruolo di tutela di un territorio così fragile e dei suoi abitanti.”